Revisione Aia alle imprese di Priolo, sono tre le richieste degli enti locali - QdS

Revisione Aia alle imprese di Priolo, sono tre le richieste degli enti locali

Revisione Aia alle imprese di Priolo, sono tre le richieste degli enti locali

mercoledì 28 Gennaio 2015

Per la prima volta il Comune di Siracusa presente alla conferenza dei servizi del ministero dell’Ambiente. “Bolla unica per impianti Isab, revisione per un altro, eliminare le molestie olfattive”

SIRACUSA – Si è svolta presso il ministero dell’Ambiente una conferenza dei servizi avente come ordine del giorno la revisione delle concessioni Aia (Autorizzazione integrata ambientale) alle aziende Esso, Isab, Isab Energy, rilasciate nel 2011 e nel 2012. Per la prima volta, con diritto di voto, vi ha preso parte anche il Comune di Siracusa. L’Ente è stato rappresentato dall’assessore Pietro Coppa, accompagnato dall’esperto del sindaco per la qualità dell’aria, Giuseppe Raimondo. All’incontro, presieduto da Giuseppe Lo Presti (presidente commissione Aia), erano presenti anche i rappresentanti ministeriali, della Regione, dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), delle aziende, dei Comuni di Melilli e Priolo Gargallo.
Le Amministrazioni comunali hanno richiesto un sistema di bolla unica per i differenti impianti di Isab Nord e Isab Sud, e la revisione nel calcolo di bolla del contributo del turbogas negli impianti dell’Isab Energy e, infine, la questione delle concentrazioni di benzene e di NMHC (idrocarburi non metanici), in quanto si devono eliminare definitivamente le molestie olfattive percepite quasi quotidianamente dalle popolazioni residenti. Una decisione definitiva su tutte queste richieste verrà presa nella conferenza dei servizi che si terrà entro il mese di febbraio. In quell’occasione, le aziende dovranno presentare le loro osservazioni che saranno vagliate dalla stessa commissione Aia.
La revisione del rilascio dell’Aia, che dura 5 anni, prima della naturale scadenza venne chiesta dal Comune di Melilli, in seguito alla nube tossica di idrogeno solforato che si registrò nel novembre 2013. Per quel fenomeno inquinante, l’Arpa specificò che "dai dati di monitoraggio, con particolare riguardo all’area siracusana, emerge la necessità di integrare i decreti di autorizzazione perché, si evince, che sarebbero mancanti in passaggi chiave per la salvaguardia della salute pubblica". Insomma, per l’Arpa, servivano prescrizioni più rigide.
Le aziende che avevano impugnato il provvedimento di revisione Aia al Tar, però, hanno mostrato uno spirito collaborativo e quindi sono pronte, nei tempi dovuti, ad eseguire le prescrizioni che, eventualmente, saranno impartite nella conferenza decisoria dei servizi. Queste le prescrizioni che le aziende dovranno mettere in atto, alcune delle quali sono state già realizzate, come l’installazione di sistemi di videosorveglianza con possibilità di registrazione e archiviazione delle immagini, per periodi non inferiori a 3 mesi, al fine di verificare la combustione dei gas di torcia.
 
E ancora, l’installazione di sistemi termografici per il rilevamento del corretto funzionamento della fiamma pilota e, dove non esistenti, di sensori con attivazione di allarme acustico in sala di controllo in caso di spegnimento della stessa; dotare di idonee coperture le vasche degli impianti di trattamento degli effluenti liquidi e installare, contestualmente, sistemi di captazione e successivo convogliamento ad impianto di abbattimento dei vapori liberati; dotare di analizzatore in continuo per l’idrogeno solforato le condotte dei fumi in uscita dagli impianti di recupero zolfo.
L’assessore Coppa, alla fine della conferenza, ha dichiarato che “il diritto riconosciuto al Comune di Siracusa, di partecipare a pieno titolo al procedimento di riesame, ci ha consentito di portare all’attenzione del ministero e della commissione istruttoria alcuni elementi che riteniamo essenziali per un corretto svolgimento del procedimento di riesame dell’Aia, invero la revisione del sistema di bolla unica per i differenti impianti di Isab – impianti Nord e Sud, la revisione nel calcolo di bolla del contributo del turbogas (E22 impianto 2000A) ed infine la questione delle concentrazioni significative di benzene e NMHC che indicano la necessità di intervenire per eliminare definitivamente le molestie olfattive”.

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