Altri mille giudici vs. corruzione e mafia - QdS

Altri mille giudici vs. corruzione e mafia

Carlo Alberto Tregua

Altri mille giudici vs. corruzione e mafia

martedì 10 Febbraio 2015

Algoritmo per leggi e procedure

Corruzione e mafia si lottano più con la prevenzione che con la riflessione. Se negli Enti pubblici, ove alligna la regola delle mazzette, vi fossero gli anticorpi, la corruzione sarebbe emarginata.
Quali anticorpi? Quelli previsti dalla Legge sulla trasparenza e lotta alla corruzione, che ha nella pubblicazione sui siti di tutte le informazioni dell’attività degli Enti pubblici il punto di forza.
Occorrerebbe, poi, che il responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione aprisse inchieste interne per andare a scoprire le sacche d’inefficienza e di inconcludenza, matrici della corruzione. Meglio ancora sarebbe se il capo dell’amministrazione costituisse i Nuclei investigativi affari interni, composti da persone integerrime e brave nelle indagini, per scoprire gli eventuali verminai delle amministrazioni.
La prevenzione si può fare e si deve fare, anche se burocrati corrotti frenano per tutelare i loro interessi personali.

Nel nostro Paese non c’è l’abitudine alla prevenzione. In un altro versante, il nostro territorio va a pezzi proprio perché non si effettuano opere in modo sistematico per contenerlo e curarlo. Con la conseguenza che i disastri derivanti costano da cinque a dieci volte di più rispetto a un’opera preventiva. Questo accade perché l’emergenza è continua. Dovendosi fronteggiare, non restano risorse umane e finanziarie capaci di fare progetti di medio e lungo termine, con cui anticipare gli eventi negativi che si potrebbero verificare.
Tutto, o quasi, è prevedibile. Bisogna avere la capacità di guardare avanti, nonché onestà e bravura che consentano di percorrere una strada dritta, senza deviazioni, interamente al servizio dei cittadini.
Prevenire è meglio che curare, dice un vecchio saggio. Vale per la salute delle persone, per quella dei cittadini e dell’intera Comunità. Ma quanti sono disposti a fare per prevenire? Quante pubbliche amministrazioni impostano i loro programmi pluriennali per fare crescere civiltà, economia e occupazione?
Quasi tutte vivono giorno per giorno e non hanno la forza morale di guardare l’indomani e il dopodomani.
 

Mancando la prevenzione, il contrasto a corruzione e criminalità è affidato a Magistrati e Forze dell’Ordine. Nell’organico dei giudici mancano oltre mille unità e non si capisce perché i concorsi non riescano a esaurirsi in 6/8 mesi, in modo da completare l’organico in due anni.
C’è assoluto bisogno di questi mille giudici mancanti. Forse, ce ne sarebbe bisogno di altri mille. L’attività dei pubblici ministeri è la Linea Maginot, l’ultima barriera di difesa contro il dilagare di corruzione e criminalità.
Le Forze dell’Ordine che fanno le indagini sono a malapena sufficienti e non pagate troppo bene. Ufficiali, sottoufficiali, carabinieri, agenti e finanzieri, quando svolgono inchieste, dovrebbero essere remunerati in maniera nettamente superiore.
Non è con gli stipendi dei magistrati e degli uomini delle Forze dell’Ordine che si risolve la quadratura del bilancio, perché i costi di corruzione e criminalità sono enormemente superiori.

La responsabilità degli scarsi risultati contro i due cancri è nelle leggi e nelle procedure. Le prime sono artatamente complicate per consentire interpretazioni anche diametralmente opposte. La certezza del diritto è una balla. Non c’è certezza del diritto perché per la stessa fattispecie vi possono essere sentenze opposte. Non c’è certezza del diritto perché le sentenze arrivano molto oltre la ragionevole durata dei processi, che l’Unione europea ha fissato in un massimo di tre anni.
E poi vi sono le procedure. Complicate, lunghe, che fanno perdere tempo (volutamente) e consentono arbitrii.
Mi riferiva un matematico che leggi e procedure potrebbero essere razionalizzate e semplificate con degli algoritmi. Questo metodo sta per essere adottato per la determinazione delle rendite catastali degli immobili. Non si capisce perché non possa essere utilizzato anche per tagliare le procedure, rendere comprensibili le leggi e diminuire le distanze fra sentenze emesse per gli stessi fatti, dal principio alla fine.

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