Trasparenza, Sicilia pecora nera - QdS

Trasparenza, Sicilia pecora nera

Maria Francesca Fisichella

Trasparenza, Sicilia pecora nera

venerdì 23 Ottobre 2009

Consulenze. Obbligo di pubblicazione (D. lgs. 165/01).
Anagrafe prestazioni. Il ministero Pubblica Amministrazione rende consultabili, per la prima volta, gli elenchi delle amministrazioni del comparto Sanità inadempienti.
Corte dei Conti Sicilia. I magistrati contabili lamentano in Sanità l’assenza di adeguati strumenti di rilevazione dei dati, e la necessità di prestar fede alla buona regola dell’evidenza pubblica.

PALERMO – Le amministrazioni pubbliche sono tenute a comunicare semestralmente al Dipartimento della Funzione pubblica, per via telematica, l’elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza, con l’indicazione della ragione dell’incarico e dell’ammontare dei compensi corrisposti (c.14 dell’art. 53 Dlgs. 165/01).
Il ministero per Pubblica Amministrazione e l’Innovazione lo ricorda rendendo consultabili, per la prima volta, gli elenchi delle amministrazioni del comparto Sanità inadempienti rispetto alla comunicazione dovuta all’Anagrafe delle Prestazioni dal responsabile del procedimento di ciascun amministrazione, tramite il sito www.anagrafeprestazioni.it, circa gli incarichi di consulenza e collaborazione esterna conferiti nel 2008.
La documentazione, aggiornata ai dati in possesso dell’Anagrafe al 7 settembre 2009, si trova nella sezione “Operazione trasparenza”  del sito del Ministero.
Emerge, così, dall’analisi dei dati 2008 che solo il 65,41 per cento delle amministrazioni del Ssn (il cui elenco completo è presente sul sito del ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali) ha fatto fronte agli obblighi dettati dalla legge e, inoltre una su quattro è siciliana. Manca all’appello il 34,59 per cento delle amministrazioni con la mancata comunicazione dei dati.
Se qualche fraintendimento ci può essere nel termine “incarichi” la legge lo chiarisce: Gli incarichi che debbono essere comunicati all’Anagrafe delle prestazioni sono (circolare Dfp n. 5/2006): Tutti gli incarichi di collaborazione affidati ai sensi dell’art.7, comma 6, del Dlgs. 165/2001 sia occasionali che coordinate e continuative, a prescindere dal contenuto della prestazione; tutti gli incarichi di collaborazione conferiti a persone fisiche essendo la norma inserita nell’ambito dell’art. 53 del Dlgs. 165/2001”.
La Corte dei conti Sicilia (nel Rendiconto generale della Regione siciliana sul Dpef 2010-2013) accenna alle difficoltà incontrate nell’attività di controllo sulla sanità regionale per via dell’assenza di adeguati strumenti di rilevazione dei dati, ed ancora alla necessità di prestar fede alla buona regola dell’evidenza pubblica. Ebbene, le osservazioni della Corte dei conti, espresse in quella sede, trovano conferma nei dati pubblicati dal ministero della Pa, perché la Sicilia in materia di trasparenza è tra le più inadempienti, nonostante la norma al comma 15 dell’art. 53 Dlgs. 165/01 prevede che le amministrazioni che omettono gli adempimenti di comunicazione, non possano conferire nuovi incarichi fino a quando non abbiano adempiut . I dati pubblicati sugli elenchi raccontano la situazione sul nostro territorio. Nell’elencazione delle strutture del Ssn ci sono anche le Agenzie regionali di protezione dell’Ambiente. Solo quelle di quattro regioni non hanno comunicato le consulenze e tra queste c’è la Sicilia. Sul territorio nazionale, però, non mancano dati apprezzabili, come quelli riconducibili alla Regione Sardegna, al Friuli Venezia Giulia, al Molise, al Piemonte, alle Province autonome di Trento e Bolzano, al Veneto, all’Umbria.
Il documento analizza due aspetti: la sintesi sui dati aggiornati per l’anno 2008 e l’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, per gli anni 2006 e 2007. L’analisi, inoltre, è rivolta tanto al Servizio sanitario nazionale che alle Aziende sanitarie locali.
La mancata comunicazione dei dati, in questa sede riferita alla Sicilia, può essere dovuta, dunque, a tre eventualità: non conferimento di incarichi di consulenza o collaborazione; omessa dichiarazione; trasmissione dei dati con modalità non conformi alla circolare n.198 del 31 maggio 2001. La circolare prevede, infatti, come modalità esclusiva di trasmissione quella telematica al fine di uniformare i dati. L’obiettivo di “Uniformare i dati” riporta ancora una volta ad una recente osservazione della Corte dei conti all’interno della relazione del Dpef 2010-2013 e cioè che le informazioni raccolte – sul settore sanità – “hanno scontato la disomogeneità nella costruzione degli aggregati”.

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