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Comuni siciliani: tagliare si può

Comuni siciliani: tagliare si può

Il confronto tra Enti locali isolani e “gemelli” del Nord dimostra come sia possibile eliminare sprechi milionari. Occorre razionalizzare le risorse puntando su servizi ai cittadini e investimenti

PALERMO – Non è più tempo di avanzare richieste e lamentazioni. I trasferimenti da parte di Stato e Regione di certo non aumenteranno (come dimostrano i dati degli ultimi anni, con riduzioni sempre più corpose), di conseguenza per i sindaci siciliani è il momento di rimboccarsi le maniche e tagliare le spese inutili.
I margini per intervenire ci sono e sono anche molto ampi: per rendersene conto è necessario confrontare le uscite dei Comuni dell’Isola con quelle dei “gemelli” del Centro-Nord. Utenze telefoniche, bollette di acqua, luce e gas, arredamenti e cancelleria sono soltanto alcune delle voci che è possibile rivedere al ribasso in modo da liberare denaro utile al futuro degli Enti isolani. Non si può perdere più tempo: occorre rendere efficienti i servizi ai cittadini e garantire investimenti per creare sviluppo e occupazione.