Arriva l’Investment compact a vantaggio delle Pmi innovative - QdS

Arriva l’Investment compact a vantaggio delle Pmi innovative

Arriva l’Investment compact a vantaggio delle Pmi innovative

sabato 11 Aprile 2015

L’art. 4 della L. 33 del 24 marzo 2015 ha esteso i benefici già previsti per le start up a altre imprese. Dall’Agenzia Ice assistenza in più settori tra cui quelli contrattuale e creditizio

Recependo le indicazioni provenienti dalla dottrina economica internazionale, compatta nell’attribuire all’innovazione tecnologica un effetto decisivo sui livelli di produttività e competitività e sui processi di creazione dell’occupazione, e proponendosi di sostenere in modo ancora più massiccio e pervasivo la propagazione di innovazioni di tipo tecnologico all’interno del tessuto produttivo nazionale, il decreto legge 24 gennaio 2015, n. 3 (noto come “Investment Compact”), convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2015 n. 33 art.4, ha assegnato larga parte delle misure già previste a beneficio delle startup innovative a una platea di imprese potenzialmente molto più ampia: le Pmi innovative, vale a dire tutte le Piccole e Medie Imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione, dalla formulazione dell’oggetto sociale e dal livello di maturazione.
Le misure in esame rappresentano una vera e propria continuazione del percorso avviato a fine 2012 con il decreto legge 179/2012 che ha introdotto un vasto corpus normativo a sostegno delle nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico, le cosiddette startup innovative.
Come messo in evidenza nel Rapporto Small Business Act 2014, le Micro, Piccole e Medie Imprese, vale a dire le imprese con meno di 250 addetti, rappresentano la spina dorsale del sistema economico e produttivo nazionale. La “svolta espansiva” impressa dall’Investment Compact rappresenta pertanto un’evoluzione logica e ineludibile per una politica industriale che, attraverso lo sviluppo tecnologico, intende promuovere la crescita sostenibile e la diffusione di una nuova cultura imprenditoriale più incline ad attingere dal mondo della ricerca e dell’università e ad aprirsi ai flussi internazionali di capitale umano e finanziario.
Le agevolazioni previste si rivolgono alle Pmi innovative ossia soltanto le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica senza alcun vincolo settoriale inclusi quelli più tradizionali. In particolare vengono ricomprese le imprese che impiegano meno di 250 persone e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.

I criteri per individuare le Pmi innovative
Il contenuto innovativo dell’impresa è identificato con il possesso di almeno due dei tre seguenti criteri:
1. volume di spesa in ricerca, svluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione;
2. impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera;
3. titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie, di almeno un brevetto industriale, relativo a una invenzione industriale, biotecnologica o a una nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore.

Esonero dell’imposta di bollo per le iscrizioni nel Registro delle Imprese
Le Pmi innovative sono esonerate dal pagamento dell’imposta di bollo dovuta per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.

Deroghe per le Pmi costituite sotto forma di s.r.l.
Sono previste deroghe significative per le Pmi costituite sotto forma di s.r.l. In particolare viene concessa la possibilità di emettere strumenti finanziari partecipativi come l’offerta al pubblico indistinto di quote di capitale. Nel caso poi di perdite sistematiche le Pmi innovative godono di un regime speciale sulla riduzione del capitale sociale, tra cui una moratoria di un anno per il ripianamento delle perdite superiori ad un terzo.

Incentivi fiscali per investimenti in Pmi innovative sul mercato da meno di sette anni
Sono previsti degli incentivi fiscali per investimenti in Pmi innovative che operano sul mercato da meno di sette anni dalla loro prima vendita commerciale, ossia detrazione Irpef del 19% dell’investimento se trattasi di persona fisica ovvero deduzione dall’imponibile Ires del 20% se l’investimento viene effettuato da una persona giuridica.

Garanzia sui prestiti bancari
E’ previsto l’intervento gratuito del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, un fondo pubblico che facilita il finanziamento bancario attraverso la concessione di una garanzia sui prestiti. Tale garanzia copre fino all’80% del credito erogato dalla banca alla PMI innovativa, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati, con un’istruttoria che beneficia di un canale prioritario.

Sostegno nel processo di internazionalizzazione
Da non dimenticare, infine, il sostegno nel processo di internazionalizzazione da parte dell’Agenzia ICE che include l’assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, l’ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali.
Le agevolazioni sopra descritte sono quasi tutte operative e potranno essere fruite dalle imprese innovative che si iscriveranno in un’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese.

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