Il carico di stupefacente aveva, con ogni probabilità, come destinazione il mercato catanese e avrebbe fruttato oltre 4 milioni di euro.
I militari del gruppo operativo antidroga avevano acquisito una serie di elementi in relazione ad un consistente carico di marijuana che il peschereccio "Fatima" doveva effettuare in Albania. I finanzieri hanno così attuato un dispositivo volto, da un lato, a monitorare, anche attraverso l’ausilio delle unità navali del Corpo, gli spostamenti del peschereccio ormeggiato nel porto di Riposto, e dall’altro, all’osservazione dei soggetti che attendevano l’arrivo del carico.
Poco dopo la mezzanotte dell’8 maggio dalla sala operativa del Reparto operativo aeronavale di Palermo veniva comunicato che il peschereccio stava dirigendosi verso il porto di Riposto; all’approdo del "Fatima" i finanzieri sono intervenuti bloccando l’equipaggio, composto da due persone, Giuseppe Greco e Rosario Giuliano, ed iniziando le operazioni di perquisizione che consentivano di individuare, occultate nelle stive del natante, numerose balle di marijuana avvolte in sacchi di juta riportanti l’indicazione "16" o "20".
Nel corso delle concitate operazioni l’equipaggio del motopeschereccio ha tentato di liberarsi di un "carico" trasportato. I finanzieri intervenuti, infatti, hanno udito distintamente un tonfo in acqua. E’ stato così richiesto l’intervento dei sommozzatori del Corpo che sono riusciti a individuare sul fondale del Porto, a 12 metri di profondità, 2 fucili d’assalto Kalashnikov con relativi caricatori e 87 munizioni, il tutto avvolto accuratamente in un’unica confezione ermetica. (askanews)