Nasciamo piccoli, accartocciati su noi stessi, veniamo da un posto ovattato e sicuro dalla calda protezione materna, quando ad un tratto, ci tirano via, ci troviamo schiaffati fuori, colori, luci, suoni ci stordiscono, fanno male poi, il pianto e l’abbraccio materno che tutto può e che ad ogni abbraccio ci dà la vita.
Così, entriamo a pieno diritto a far parte del tutto, minuscoli esseri innocenti, ancora inconsapevoli della forza nascosta in noi, del destino che ci attende. Eppure pronti ad affrontare mari e monti, piogge e vento, sorrisi e dolori, cresciamo nelle diverse fasi della vita , allungandoci verso il cielo, fortificando il corpo e la mente attraverso il sapere e l’educazione che riceviamo dalla famiglia, la conoscenza e la curiosità, l’esperienza e la maturità.
Diventiamo l’albero di noi stessi, pronti a sfidare ogni cosa in ogni attimo. Crediamo di essere invincibili e coraggiosi oltre l’immaginario, imbattibili e incoscienti oltre ogni ragionevole dubbio e a muso duro colpiamo la vita. Finché poi, è lei stessa, la vita, che ci ammansa, ci piega, ci abbassa le ali, modifica il nostro volo, rendendo ancora più forte lo spirito, fiaccando però il corpo. Che ancora regge, non molla, anche se risente della fatica degli anni, dei dolori vissuti, dei vuoti incolmabili lasciati indietro, degli affetti perduti. Costruiamo ponti, strade, cresciamo i figli, amiamo il compagno o la compagna, accogliamo gli amici e lavoriamo, tanto, troppo. Lo spirito si evolve ancora, sempre, la sua forma diventa elastica, quindi robusta, resiste ai boati, non si spezza. Anzi, sa di avvicinarsi ogni giorno un pezzettino di più al suo cielo.
Così, nel ciclo della vita, a poco a poco, lentamente e inesorabilmente, il corpo si accorcia, si rinchiude, ritornando indietro all’inizio del mondo, alla forma originaria. Si placa, si stanca, infine si addormenta. E’ pronto a ricevere l’abbraccio della madre Terra, che lo attende serena e sorridente. Piccolo, accartocciato, come nasceva torna ad essere, solo invecchiato dal tempo e dalle intemperie vissute. Lo spirito, libero e ribelle, vola via, tornando a ciò che era o a ciò che forse sarà ancora.