Le prestazioni sarebbero garantite anche ai minori a rischio e alle donne vittime di violenza. La proposta è stata presentata da Concetta Raia e Giuseppe Digiacomo
CATANIA– Un aspetto che spesso non è ricordato, perché non comune, è la cura della psiche. La qualità della vita può definirsi tale solo se esiste un equilibrio psico-fisico. Finalmente la Regione Sicilia potrebbe prendersi cura del benessere psichico dei propri cittadini migliorando la qualità della vita con servizi rivolti a persone con fragilità sociali, famiglie in difficoltà, minori e immigrati.
Questo è quanto emerge da un disegno di legge sull’istituzione in Sicilia, nel sistema del welfare regionale, del servizio di psicologia del territorio presentato in questi giorni dai deputati regionali del partito democratico, Concetta Raia e Giuseppe Digiacomo, presidente della VI Commissione all’Ars. Il disegno di legge propone di garantire ai cittadini della Regione siciliana l’accesso alle prestazioni sociali attinenti alle discipline psicologiche.
Con tale iniziativa si vuole attivare un servizio che gestirà attività rivolte a cittadini con fragilità sociale, donne, vittime di violenza fisica, sessuale e psicologica, di famiglie nel cui nucleo sono presenti soggetti con disabilità o a rischio di disgregazione o seguono percorsi di affido ed adozione; minori con carichi penali o a rischio dispersione scolastica, immigrati.
Concetta Raia ha spiegato che:“Il ddl, attualmente in discussione in Commissione, presenta importanti risvolti anche sotto l’aspetto occupazionale per una categoria di professionisti che in Sicilia conta oltre 8 mila iscritti all’Albo, di questi solo il 30% svolge attività privata con partita Iva o a collaborazioni a progetto, con compensi che non superano i 5.000 euro, mentre solo il 10% è impiegato nel pubblico. L’ultimo concorso per psicologi risale al 1992. Nemmeno assunzioni a tempo determinato sono previste”.
Digiacomo commenta l’utilità del disegno di legge poiché tenta di affrontare “da un lato alcune patologie con un approccio innovativo con protocolli aggiornati e dall’altro impiegando professionisti specializzati che sono molto penalizzati”. D’accordo i deputati sul fatto che: “Ogni anno il numero dei posti in pianta organica diminuisce per mancanza di fondi e per i conseguenti tagli. I professionisti che vanno in pensione non sono sostituiti, il posto non rimane vacante ma decade, è eliminato e ai tagli dei posti corrisponde l’aumento della mole di lavoro per quei pochi psicologi collocati nel servizio pubblico. Ne deriva “la formazione” di lunghe liste di attesa per chi, ancora con molta fatica, chiede di essere preso in carico”.