“Il Consiglio comunale - spiega il presidente Marco Consoli - potrà intervenire sulla vicenda”. Una lettera delle associazioni al sindaco: “Modificare il progetto, più sicurezza”
CATANIA – Su Corso dei Martiri bisogna riaprire il dibattito. Sono una decina le associazioni etnee a chiedere che sul progetto per la costruzione e la riqualificazione di Corso Martiri della Libertà si apra una discussione con la città. Lo fanno in una lettera aperta al sindaco in cui chiedono di coinvolgere il Consiglio comunale, di fatto escluso al momento della firma dell’accordo quadro ad opera del commissario straordinario Vincenzo Emanuele, e in cui chiedono la modifica di alcuni punti in particolare, definiti inaccettabili, soprattutto in assenza dell’approvazione di una variante del Piano regolatore generale tutt’ora vigente, il Piano Piccinato del 1973.
“Per quanto attiene alla necessità di coinvolgere la città ed il Consiglio nelle scelte di pianificazione della città – si legge nel documento – riteniamo che la riqualificazione di Corso Martiri rappresenti innanzitutto un’occasione imperdibile per la città per garantire un recupero di vivibilità al centro storico, e in particolare per garantire la realizzazione di adeguate aree verdi e spazi pubblici. Ciò sarebbe possibile anche realizzando una dislocazione dei volumi ammessi con una maggiore libertà lasciata al progettista che, così, potrebbe individuare destinazioni d’uso che consentano di essere utilizzate nell’interesse pubblico in casi di emergenza o spazi pedonalizzati e attrezzati”.
In relazione alla richiesta di modificare alcune scelte, le associazioni chiedono la modifica del progetto in chiave di prevenzione sismica, e di individuare aree libere di dimensioni adeguate al primo ricovero, in caso di allarme, degli abitanti del centro storico. Infine, il documento sottolinea l’assurda decisione di demolire e ricostruire una scuola già presente, funzionante ed a norma di legge anti-sismica, senza che questo appaia veramente indispensabile. Per quanto attiene la necessità di un passaggio formale dal Consiglio, le associazioni sottolineano un’anomalia: “in un’amministrazione realmente democratica e trasparente – scrivono – il Consiglio comunale deve essere il soggetto ultimo a cui lasciare la responsabilità di decidere sulla pianificazione territoriale e non dovrebbe essere scavalcato da un accordo stipulato da un Commissario. Esistono diversi aspetti burocratici che appaiono poco chiari e che rischiano di creare l’ennesima opera avviata e successivamente bloccata per presunte irregolarità”. Eppure, secondo Marco Consoli, presidente del Consiglio comunale, anche questo potrà intervenire sulla vicenda, dal momento che le integrazioni e le modifiche all’accordo verranno discusse in sede di Consiglio, appunto, fermo restando che sarà la Giunta a decidere, con i propri poteri.
“Il Consiglio – spiega Consoli – sarà chiamato a decidere, ad esempio relativamente all’edificio scolastico. Il Master Plan attende, infatti, la variante al PRG riguardante proprio la costruzione della nuova scuola, variante che dovrà essere approvata dal Consiglio, dopo che sarà cambiata la destinazione d’uso dell’area su cui sorgerà”. In ogni caso, la richiesta avanzata dalle associazioni è quella della riapertura di un dibattito sulla destinazione delle aree in oggetto, “dibattito che si deve concludere con una determinazione del Consiglio comunale che (sia per una questione di trasparenza e democrazia sia per una questione di rispetto della normativa), non si può limitare al progetto della scuola, ma che deve estendersi a tutto il “master plan”.
Le associazioni catanesi che hanno sottoscritto il documento
– CittàInsieme
– Italia Nostra
– Lipu
– Wwf Catania
– Arcigay Catania
– Centro Sociale “De Felice Giuffrida”
– Città Felice
– Comitato Porto del Sole
– Centro Unesco Catania “M. Elisa Brischetto”
– Gapa
– Associazione giornalistica “Lavori in Corso”
– Legambiente
– Rifiuti Zero Catania