Presentato in un’affollata conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. Miccichè: “Con Berlusconi ci siamo sentiti ma senza parlarne”
PALERMO – Fiocco azzurro in casa Pdl, è nato il gruppo Pdl Sicilia. Più volte annunciata, la sua nascita non ha sorpreso nessuno, tranne forse i cosiddetti “lealisti” e gli stessi coordinatori nazionali, che fino all’altro ieri invitavano a “soprassedere alla nascita del gruppo autonomo” attendendo un nuovo vertice a Roma. Ma oggi, il ribelle Miccichè, in barba a tutti e a tutto, ha presentato ai giornalisti in un’affollatissima sala stampa dell’Ars il nuovo gruppo parlamentare dell’Assemblea regionale. A suo fianco, i fedeli Dore Misuraca ed il finiano Pippo Scalia.
Il Pdl Sicilia nelle intenzioni del padre fondatore “non intende andare contro il partito di Berlusconi, ma ne condividerà ed appoggerà l’azione. Non quella dei lealisti però – ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio- che di leale non hanno nulla, ma utilizzano la lealtà per il proprio potere”. Non si conosce ancora quale sia l’opinione del premier in merito “ci siamo sentiti, ma non ne abbiamo parlato” ha detto Miccichè, tuttavia il fatto che il presidente del Consiglio non abbia dato un niet potrebbe valere come una forma di silenzio assenso. Come conferma Scalia, che aggiunge : “La situazione che si è creata qui in Sicilia è del tutto anomala. Abbiamo atteso in vano da parte del partito, ai livelli centrali e regionali, che ci fosse da parte loro una considerazione per il disagio che noi tutti abbiamo vissuto dopo la nomina dei due coordinatori regionali. In tutte le sedi abbiamo manifestato la necessità di una gestione collegiale del partito in Sicilia e di una linea politica coerente con l’azione del presidente Lombardo”.
E proprio sull’appoggio al governo Lombardo si è soffermato a lungo il “collega di gruppo” Miccichè, che una ad una ha tirato fuori le critiche nei confronti dei pidiellini di Castiglione e Nania che “prima hanno votato Lombardo e poi, hanno tenuto un atteggiamento di opposizione contro il governo regionale. Il disertare pure oggi la commissione bilancio non ha avuto il significato di una critica costruttiva, ma è stato semplicemente uno atto di opposizione”. Quindi ha riconfermato il suo appoggio e quello dei 15 parlamentari regionali al governatore della Sicilia ed ha annunciato la diffusione del nuovo gruppo anche negli enti locali siciliani. Non si sono fatte attendere le reazioni al vetriolo da parte di uno dei due coordinatori regionali, Giuseppe Castiglione, che bolla il nuovo gruppo come un’iniziativa contro Berlusconi.”Non c’era bisogno né di un nuovo partito né di un nuovo gruppo. Oggi si fa una scissione, ne prendiamo atto, radicheremo il Pdl in tutta la Sicilia e nomineremo il coordinamento regionale ed i coordinatori provinciali. Organizzeremo i dipartimenti e le strutture che dovranno fare analisi e proporre soluzioni di governo reali”.