I grillini hanno cercato ancora di far passare la loro norma che prevede l’introduzione della possibilità di voto a suffragio universale per l’elezione del sindaco metropolitano al primo rinnovo dei vertici. Nella seduta di martedì la norma era stata fortemente contestata dalle opposizioni di centrodestra (FI,Lista Musumeci e Grande Sud Pid) che hanno abbandonato l’Aula fin dall’inizio dei lavori, ma anche dalla maggioranza che ha fatto mancare il numero legale, con i gruppi di Drs e Sicilia democratica usciti dall’Aula per protestare contro la loro mancata convocazione ad un vertice della maggioranza tra Udc, Pd e il presidente della Regione nel quale si è discusso della situazione politica e di assegnazioni di assessorati.
L’opposizione si è ancora messa di traverso. “Non parteciperemo – ha detto il leder dell’opposizione Nello Musumeci – ad alcuna seduta d’Aula dedicata alla cosiddetta riforma delle Province. La netta chiusura determinata la scorsa settimana dalla maggioranza di centrosinistra, di fronte alle nostre proposte migliorative, impone un atto di coerenza”. “I gruppi che sostengono Crocetta – ha proseguito Musumeci – si intesteranno la responsabilità esclusiva di varare una legge che condannerà l’ente intermedio ed i territori alla totale paralisi sul piano dei servizi e degli investimenti, regalando alle lobby dei partiti il compito di sostituirsi alla libera volontà dei cittadini”.
Intanto, dopo la rinuncia di Davide Faraone al seggio dell’Assemblea regionale siciliana risultatogli assegnato a seguito delle dimissioni irrevocabili di Fabrizio Ferrandelli, la poltrona toccherebbe a Francesco Riggio, secondo dei non eletti, già presidente dell’ente formativo Ciapi e sotto processo nell’ambito dell’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia.