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Nel 2025 l’influenza ha colpito duro, più casi gravi e morti: “Vaccinatevi”

Nel 2025 l’influenza ha colpito duro, più casi gravi e morti: “Vaccinatevi”

Nella stagione 2024-2025 in Italia, 601 persone sono state ricoverate in terapia Intensiva per l’influenza stagionale, e tra queste 134 sono decedute.

Nella stagione 2024-2025 in Italia, 601 persone sono state ricoverate in terapia Intensiva per l’influenza stagionale, e tra queste 134 sono decedute. Lo evidenzia il rapporto della Sorveglianza Integrata SARI pubblicato giovedì 11 settembre 2025 dall’Istituto superiore di sanità, Iss, secondo cui sia i casi gravi che i decessi si sono verificati per la maggior parte in persone non vaccinate.

I dati

Inoltre, i 601 casi registrati nella stagione 2024-2025 rappresentano una diminuzione rispetto agli 820 nella stagione 2023-2024. Il numero maggiore dall’inizio della sorveglianza è quello registrato nella stagione 2018-2019 (965).

La sorveglianza si basa sulle segnalazioni da parte degli ospedali di tutti i casi di gravi infezioni respiratorie acute (Sari) e sindromi da distress respiratorio acuto (Ards), ricoverati presso i reparti di Terapia intensiva e/o sottoposti a terapia Ecmo (Ossigenazione Extracorporea a Membrana) e in cui sia stata confermata la presenza di un tipo/sottotipo di virus influenzale.

Questa sorveglianza descrive i casi più gravi e i relativi decessi associati all’influenza, in particolare quelli che vengono intercettati dagli ospedali, e è una delle fonti su cui si basano le stime dell’impatto della stagione influenzale sulla popolazione, attraverso cui si arriva ad attribuire mediamente 8mila decessi per influenza e le sue complicanze ogni anno in Italia.

L’importanza dei vaccini e l’appello

“Questi dati, quando siamo ormai vicini all’autunno e all’inizio della stagione in cui aumentano le infezioni respiratorie – afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss – confermano che l’influenza, soprattutto in persone fragili per diverse condizioni concomitanti, può portare a conseguenze gravi. Raccomandiamo pertanto di vaccinarsi, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, per ridurre i rischi soprattutto in queste persone».

I contagi

Tra i casi segnalati, spiega l’Iss, il sottotipo A(H1N1)pdm09 è risultato predominante. L’andamento dei casi è paragonabile alle stagioni passate, raggiungendo il picco nella prima settimana del 2025. La fascia di età più colpita è quella tra i 60-79 anni, e è stato notificato un numero più alto di casi in persone di sesso maschile. La maggior parte dei casi presentava una o due comorbidità, tra cui le malattie cardiovascolari costituivano la comorbidità più frequente. Come nelle stagioni passate, la maggior parte dei casi gravi e dei decessi (77,4% per quanto riguarda i casi gravi) si è verificata in persone che non avevano ricevuto la vaccinazione anti-influenzale nella stagione in corso.

La regione in cui si è verificata l’incidenza più alta di Sari è la Val D’Aosta (40,7 per milione di abitanti), seguita dalla provincia di Bolzano (26,3), Toscana e provincia di Trento. La più bassa in Campania (0,7), Sicilia (1,5) e Sardegna (1,9).