In altre parole, vi sono cittadini che devono dei soldi a Stato, Regione, Comuni ed altri enti ma non li pagano o perché non possono o perché non vogliono. Bisogna sapere che vi è una miriade di cittadini furbi che iscrivono imprese alle Camere di commercio e dopo uno o due anni le cancellano rendendosi irreperibili anche perché magari le hanno intestate ad anziani nullatenenti.
Vi sono altri cittadini furbi che sgattaiolano fra le maglie degli esattori non facendosi mai trovare e non offrendo loro beni aggredibili.
E vi sono poi cittadini che non sono materialmente in condizione di pagare i loro debiti per varie cause, spesso di forza maggiore.
Se vincono i furbi, anche gli altri piano piano, tentano di diventarlo, secondo la nota legge economica di Gresham, per cui la moneta cattiva scaccia quella buona.
Quindi, incassare i tributi dovuti, ripetiamo, non oggetto di controversie, è un dovere non solo finanziario, ma anche etico a tutela dei cittadini che fanno interamente il loro dovere.
Perché la morosità è tollerata? Perché la macchina burocratica non è in condizione di esigere tempestivamente i propri tributi e non riesce a mettere in atto tutti i meccanismi necessari per portare a casa le risorse dovute dai cittadini. Anche in questo caso viene fuori l’incapacità della burocrazia.
Perché l’Iva non viene riversata da chi la incassa senza un controllo tempestivo dell’Agenzia delle entrate? Perché manca la legge, da noi auspicata da molti anni, secondo cui le imprese che emettono fatture dovrebbero inviarle in tempo reale alla stessa Agenzia delle entrate, la quale potrebbe intervenire mese per mese o trimestre per trimestre, sui milioni di contribuenti, qualora si accorgesse che non avessero provveduto a fare i versamenti dovuti.
L’evasione delle imposte statali Ires e Irpef comportano un’attività di investigazione che la GdF svolge molto bene avendo piani di intervento preparati sulla base di dati incrociati prima dell’inizio delle indagini.
La Guardia di Finanza ha solo 61.125 persone che costano allo Stato 4,084 mld in totale tra personale, spese comuni per il finanziamento e investimenti (dati 2013 tratti dal bilancio del Corpo). Ma dovrebbero essere molti di più creando una mobilità volontaria da altre parti della pubblica amministrazione che non funziona, ove il personale è in esubero.
La riforma Madia (L. 124/15) prevede l’istituzione di un corpo unico nazionale di ispettori del lavoro che dovranno essere di più sul campo e di meno dietro le scrivanie. Non sappiamo se il corpo degli ispettori del lavoro, in Sicilia, seguirà le indicazioni della riforma.
Anche i Comuni dovrebbero attrezzarsi per combattere l’evasione mediante un proprio Nucleo tributario locale, che controlli il territorio attraverso il confronto fra mappe digitali, vie e piazze. Non si capisce come vi possano essere immobili non registrati al catasto.
La questione descritta non è evidente all’opinione pubblica. Per questo la illustriamo.