Un primo dato: quante aziende hanno chiuso i battenti nel 2008? La risposta è 3.544 a fronte di 2.905 iscrizioni con un saldo (differenza tra imprese “nate” e “cessate”) negativo per 926 unità, il più alto degli ultimi dieci anni. Nel numero delle cessazioni hanno inciso anche gli imprenditori agricoli con volume annuo d’affari inferiori a 7.000 euro che potevano, se in possesso del requisito di cui sopra, cancellarsi mantenendo la partita Iva. Arretra anche la pesca con un tasso di decrescita del 3,2% rispetto al 2007. Saldi in negativo contenuto anche per l’industria manifatturiera: il trend 2008 (meno 0,9%) è inferiore al 2007 (1,3%) dato pressoché stabile anche nel commercio (meno 0,8% di saldo negativo rispetto all’anno prima).
Almeno una nota positiva ricavata dal rapporto: cresce in maniera sostenuta il settore dei servizi alle imprese piuttosto che alla persona, uno dei motivi potrebbe essere quello dello sbocco lavorativo per quanti non riescono a trovare altra forma di occupazione.
Da questa sintesi, però, emergono anche dati che fanno intravedere un po’ di luce. Tengono le esportazioni: con il settore delle bevande vinicole (il 28,9% destinato soprattutto alla Svezia) e risulta in crescita il marmifero (verso Arabia Saudita e Marocco, ormai secondo acquirente nel 2008 dopo i sauditi).
Il momento è difficile, ma assieme ai dati negativi emergono anche segnali confortanti che lasciano sperare per il futuro.Il sistema produttivo trapanese sta reggendo all’onda d’urto della crisi economica mondiale. Basti ricordare l’export, che si è difeso più che bene con più di un comparto che ha registrato segnali positivi, come le bevande e il marmo, per non parlare del Pil superiore alla media regionale. Insomma, ci sono tutti i presupposti per una ripresa: le imprese hanno mostrato la volontà di non cedere al momento di difficoltà”.
Sul ruolo delle Istituzioni pubbliche, aggiunge: “Le imprese stanno facendo la loro parte, ma non vanno certamente lasciate sole. Per questo mi auguro che gli attori pubblici colgano l’importanza del loro ruolo”.