È arrivato lo "school bonus" per favorire gli edifici scolastici - QdS

È arrivato lo “school bonus” per favorire gli edifici scolastici

È arrivato lo “school bonus” per favorire gli edifici scolastici

sabato 19 Settembre 2015

Un’erogazione liberale dei privati detraibile dalla dichiarazione dei redditi

ROMA – Con la Riforma della Buona Scuola, è stato introdotto anche lo “school bonus”. Si tratta  di un provvedimento che prevede erogazioni liberali a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, detraibile dalla dichiarazione dei redditi.
La legge fissa anche le aliquote: al 65% per le erogazioni effettuate nel 2015 e 2016 e 50% per quelle effettuate nel 2017, in sede di dichiarazione dei redditi. È previsto un limite massimo di 100.000 euro per le donazioni. Cambia così l’approccio all’investimento sulla scuola: ogni cittadino viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema. È previsto un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell’ammontare delle erogazioni totali. Scatta la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria.
Introdotto anche lo “school guarantee”, pensato per l’impresa che investe risorse per finanziare l’alternanza scuola-lavoro o per potenziare un laboratorio. Si potrà ricevere incentivi aggiuntivi allo “school bonus” se si dimostra il “successo formativo” dell’intervento in termini di maggior occupazione dei ragazzi. Si ipotizzano anche misure di incoraggiamento a meccanismi di crowdfunding (micro-finanziamento diffuso) per la scuola per coinvolgere anche i singoli cittadini e la collettività.
Si ipotizzano anche misure di incoraggiamento a meccanismi di crowdfunding (micro-finanziamento diffuso) per la scuola per coinvolgere anche i singoli cittadini e la collettività.
Lo school bonus è stato pensato sulla falsariga del cosiddetto “Art bonus” introdotto con il decreto Cultura: un bonus fiscale ad hoc a favore dei privati (per esempio tramite sponsorizzazioni) che potrebbe trovare immediata applicazione nell’opera di potenziamento e riqualificazione degli istituti scolastici, dei loro laboratori, per l’acquisto di nuove tecnologie, o per l’apertura prolungata del plesso.
Il punto è che “serve una visione nuova che veda la scuola come un investimento del Paese” – rilancia il dg per gli Ordinamenti scolastici, Carmela Palumbo. In quest’ottica, tra le proposte che si studiano al Miur, c’è anche quella di potenziare l’alternanza scuola-lavoro per dare attuazione in Italia al modello duale tedesco, e rispondere ai rilievi dell’Europa.

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