PALERMO – Il rischio non si ferma: Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Veneto, Umbria e Sicilia sono tra le regioni d’Italia che nell’ultimo anno hanno patito maggiormente i danni provocati dagli eventi atmosferici.
In particolare, il taccuino del rischio isolano riporta l’esondazione del torrente Asinaro nell’agrigentino che ha travolto un’automobile provocando 3 morti, la frana che ha interrotto la Ss 117 centrale sicula, gli allagamenti ed esondazioni di piccoli corsi d’acqua nel messinese e nel catanese e i gravi danneggiamenti alla spiaggia di Giardini Naxos per la forte mareggiata.
Per i Comuni della Sicilia non è più tempo di dormire: occorre produrre subito progetti esecutivi e aprire i cantieri, altrimenti si corre il rischio di perdere fondi indispensabili per il futuro del territorio.
In particolare, il taccuino del rischio isolano riporta l’esondazione del torrente Asinaro nell’agrigentino che ha travolto un’automobile provocando 3 morti, la frana che ha interrotto la Ss 117 centrale sicula, gli allagamenti ed esondazioni di piccoli corsi d’acqua nel messinese e nel catanese e i gravi danneggiamenti alla spiaggia di Giardini Naxos per la forte mareggiata.
Per i Comuni della Sicilia non è più tempo di dormire: occorre produrre subito progetti esecutivi e aprire i cantieri, altrimenti si corre il rischio di perdere fondi indispensabili per il futuro del territorio.

