Da polo chimico ad energetico. Il futuro del triangolo industriale - QdS

Da polo chimico ad energetico. Il futuro del triangolo industriale

Da polo chimico ad energetico. Il futuro del triangolo industriale

sabato 07 Novembre 2009

Ad Augusta un’assise di Italia dei Valori e le associazioni ambientaliste. Tutti contrari al rigassificatore. Nella zona due centrali elettriche e uno di cogenerazione. Attesa per il biodiesel

AUGUSTA (SR) – Ad Augusta, presso l’auditorium di Palazzo San Biagio, si è svolta una conferenza, organizzata da Italia dei Valori, avente per tema “Ambiente e lavoro nel triangolo industriale di Augusta – Priolo – Melilli”.
Hanno partecipato l’europarlamentare di IdV, Sonia Alfano, presidente dell’associazione nazionale familiari vittime di mafia, il segretario provinciale di IdV, Valeria Coco; Eugenio Bonomo portavoce del comitato “No rigassificatore Melilli”, il presidente del comitato “No rigassificatore Priolo”, Angelo Musumeci; Andrea La Monica dei grillini Aretusei; il presidente del circolo IdV di Priolo, Raffaele De Raffaele; il presidente di Decontaminazione Sicilia, Luigi Solarino e Raffaele Gentile.
L’industria del petrolchimico sta attraversando un periodo di crisi che si è manifestata in questi ultimi anni con la chiusura di alcuni impianti e la riduzione di posti di lavoro. Ora si vorrebbe trasformare quello che fino ad oggi è stato uno dei più grandi poli chimici d’Italia e d’Europa in un polo energetico.
Nel territorio esistono già due centrali elettriche (Tifeo ed Archimede), un impianto di cogenerazione (Erg) a cui si vorrebbero aggiungere il termovalorizzatore Enel-Tifeo e il rigassificatore Ionio Gas della Erg-Shell. Ma insieme ad essi si sta procedendo alla realizzazione di impianti che produrranno energia pulita come la centrale termo-dinamica Archimede che dovrebbe essere completata la metà del prossimo anno e, non appena riceverà l’autorizzazione regionale, l’impianto di biodiesel della Ecoil.
Quest’ultimo impianto potrebbe fungere da volàno per un rilancio dell’economia locale. Infatti, molti terreni vicini alla zona industriale, che attualmente vengono coltivati a patate e cereali, con grave rischio di immettere nella catena alimentare prodotti nocivi che assorbono dai camini delle industrie, potrebbero essere coltivati con piante oleaginose tipo jatropha curcas, il cui prodotto potrebbe essere utilizzato per la produzione di biodiesel. Ciò comporterebbe un aumento di posti di lavoro nell’indotto di tale impianto.
Per quanto riguarda il rigassificatore tutti i presenti hanno manifestato contrarietà al sito dove si dovrebbe realizzare che presenta pericoli sismici e di effetto domino con le vicine industrie. Inoltre i posti di lavoro previsti, che assommano a 51, in realtà si ridurrebbero a 25 dato che 26 operai verrebbero trasferiti da impianti esistenti della stessa zona.
Per quanto riguarda l’indotto, i posti non aumenterebbero ma rimarrebbero tali perché la richiesta sarebbe soddisfatta dall’indotto esistente. Sonia Alfano ha fatto sapere che si impegnerà affinché l’Europa si occupi della questione relativa ai rigassificatori di cui, in tutta Italia, è prevista la costruzione di 13 impianti quando negli altri paesi europei al massimo ne sono previsti 1 o 2.
 

 
Oms conferma: nell’area è più alto il tasso dei morti per tumori
 
PALERMO – Nei comuni di Augusta-Priolo- Siracusa c’é un tasso di mortalità per tumori superiore al resto della Sicilia. Questo è quanto si evince dallo studio descrittivo della mortalità nel periodo 1995-2002 e dei ricoveri ospedalieri nel 2001-2007 redatto negli anni scorsi dalla Regione siciliana.
Giovedì scorso, nel corso di un convegno, organizzato dall’Oms, Organizzazione mondaile della Sanità e dall’Asp di Siracusa, sono state illustrate le analisi dei dati ambientali che indicano una situazione con alcune criticità nell’aria, suolo e nell’ acqua) e la necessità di interventi (includendo la catena alimentare) per il miglioramento delle attività di sorveglianza ambientale.
“Queste attività sono fondamentali – si legge in una nota – alla luce dei risultati acquisiti in questi anni che evidenziano la presenza di metalli pesanti e inquinanti organici con caratteristiche di persistenza e tossicità nell’ambiente”. “Le conoscenze raccolte sono rilevanti per meglio comprendere – conclude il documento – il ciclo inquinamento-esposizione-salute. Esse contribuiscono a chiarire il ruolo degli inquinanti presenti rispetto ai dati di morbosità e mortalità nell’area”.

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