GELA (CL) – Ci sarebbe l’ombra del racket delle estorsioni sulla recente escalation di furti e danneggiamenti registrata nell’area industriale Irsap di Gela. Lo ha affermato il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, durante un incontro con i cronisti.
Il governatore ha espresso il timore che “dietro il pericolo del cavallo di ritorno si celi un riorganizzato sistema criminale, finalizzato alla richiesta del pizzo”.
Il governatore ha espresso il timore che “dietro il pericolo del cavallo di ritorno si celi un riorganizzato sistema criminale, finalizzato alla richiesta del pizzo”.
“Se le imprese – ha continuato Crocetta – pur di ritornare in possesso di apparecchiature, materie prime e automezzi entrano in questo meccanismo, pagando senza denunziare i fatti a magistratura e forze dell’ordine si rischia di tornare indietro di anni nella battaglia contro il racket che a Gela risulta tra le più efficaci”.
È recente un comunicato stampa del vicepresidente nazionale della piccola industria di Confindustria, l’imprenditore gelese Rosario Amarù, con il quale lancia l’allarme sul fenomeno criminale e sollecita un maggiore controllo del territorio alle istituzioni “deputate a garantire la sicurezza e la tutela di beni e persone”.
“I furti di cavi di rame, di mezzi e attrezzature industriali – ha scritto Amarù – non sono solo la drammatica espressione di una criminalità che sta riprendendo in mano il controllo del territorio, ma rappresentano un pesante freno ad un’economia già martoriata dall’assenza di commesse e di lavoro”.
Confindustria Centro Sicilia intende perciò “farsi promotrice di un’azione di rilancio dell’area e chiederà a brevissimo un incontro-confronto con i dirigenti dell’Irsap locale per valutare le azioni congiunte da attivare”.

