Si potranno sfruttare le risorse disponibili con la nuova programmazione 2014-20. Ne ha preso finalmente coscienza l’assessore al Turismo, Cleo Li Calzi
PALERMO – Un disegno di legge che serva a riordinare e riformare il sistema delle terme in Siclia. È questo l’impegno dell’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi. L’assessorato regionale al Turismo mesi ha avviato, in stretto raccordo con la rete delle città termali della Sicilia da poco formalmente costituita, un percorso finalizzato a sostenere lo sviluppo competitivo del settore.
Anche in vista delle risorse che saranno disponibili con la nuova programmazione 2014-2020, la Regione ha deciso di intervenire con una strategia di sistema che coinvolga direttamente gli undici comuni della rete delle città termali a partire da studi di settore finalizzati ad implementare una strategia che aggiunga all’offerta turistica dell’Isola, anche il segmento del benessere termale.
“Integrare con il termalismo l’offerta turistica della Sicilia – dice l’assessore Cleo Li Calzi – che oggi è qualificata da alcune eccellenze quali le città d’arte, l’archeologia, i siti Unesco, l’enogastronomia, il mare, significa potenziare e diversificare ulteriormente il brand Sicilia, tenendo conto che è sempre più diffusa la domanda di turismo del benessere che consente di aggiungere anche periodi di relax e cura alle proprie vacanze e che questa integra l’offerta di turismo relazionale che ha visto quest’anno la Sicilia guadagnare posizione nel mercato”.
L’obiettivo è anche un riordino normativo del settore attraverso un apposito disegno di legge. Le città siciliane che aderiscono alla rete delle città termali sono: Acireale, Alì Terme, Calatafimi-Segesta, Castellamare del Golfo, Geraci Siculo, Lipari, Montevago, Sclafani Bagni, Sciacca, Terme Vigliatore, Termini Imerese.