Scuole inaccessibili ai disabili il 70 per cento non ha aule adeguate - QdS

Scuole inaccessibili ai disabili il 70 per cento non ha aule adeguate

Scuole inaccessibili ai disabili il 70 per cento non ha aule adeguate

martedì 20 Ottobre 2015

Cittadinanzattiva: solo il 50% degli edifici dispone dell’ascensore, ma non funziona nel 12% dei casi. Miur: per l’anno in corso oltre 200 mila alunni con handicap (23 mila in Sicilia)

PALERMO – Vita difficile per i disabili a scuola: barriere architettoniche e disagi nell’accessibilità ai servizi rendono infatti sempre più attuale il problema delle carenze degli istituti scolastici, insieme alla necessità di soluzioni tempestive.
Un problema impossibile da sottovalutare che affligge bambini e ragazzi di ogni livello scolastico: il Miur ha infatti previsto, per l’anno scolastico 2015/2016, ben 217.563 alunni con disabilità (pari a circa il 3% di tutti gli alunni italiani), con una concentrazione massima al Nord (Lombardia, 34.701 e Lazio, 23.514), seguito dal Sud con la Campania (23.376) e la Sicilia (22.893). La maggior parte di essi si trova alla primaria (78.021), con la Sicilia al terzo posto in quanto a numerosità (8.333 disabili), quindi alla secondaria di primo grado (64.369). A quale situazione vadano incontro questi ragazzi nel quotidiano svolgimento delle attività scolastiche è illustrato dal XIII Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola di “Cittadinanzattiva”, dello scorso settembre.
Il documento raccoglie l’indagine effettuata su oltre cento edifici scolastici di tredici Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto) evidenziando carenze e difficoltà di accesso a servizi essenziali per la vivibilità delle scuole, a danno particolare dei soggetti disabili.
A partire da uno stato non ottimale degli edifici (una scuola su cinque presenta lesioni alle facciate esterne, mancano scale di sicurezza, nel 26% dei casi, i sistemi antincendio sono arretrati, in una scuola su tre), si evidenzia la specifica problematicità delle scuole per i disabili. Quasi una scuola su due è priva di posti auto, sia nei cortili che nei parcheggi interni; benchè il 50% degli edifici disponga di un ascensore, nel 12% dei casi non è funzionante e nel 4% non abbastanza ampio da permettere l’ingresso di una carrozzina. La presenza di barriere architettoniche è rilevata ancora nel 18% degli ingressi e dei laboratori, nel 17% delle aule, nel 13% dei bagni (assenti per le esigenze dei disabili, in una scuola su quattro), nel 12% delle palestre e nel 6% delle mense. Più del 70% delle scuole non dispone di aule adeguatamente attrezzate per l’utilizzo da parte di un disabile (nel 75% dei casi, vige la totale inadeguatezza di attrezzature didattiche o tecnologiche). Un dato sicuramente problematico, anche perché le scuole esaminate adottano piani educativi individualizzati, teoricamente in linea con le specifiche esigenze di ogni alunno.
Come si sono mosse finora le scuole per attuare gli accorgimenti necessari all‘abbattimento delle barriere architettoniche? In questo ambito sono le regioni del Sud le più inadempienti (all’ultimo posto la Calabria, con solo il 16% degli interventi). Da un’indagine svolta da Cittadinanzattiva tra marzo e giugno del 2015 su interventi di piccola manutenzione e abbellimento delle scuole, su 80 edifici distribuiti in undici regioni, si evidenzia, inoltre, come più del 70% dei dirigenti scolastici ritenga più urgenti altri interventi, come la costruzione di ascensori o scale di sicurezza.
 
Eppure solo per l’abbellimento degli edifici, nel primo semestre 2015, i finanziamenti sono stati pari a 130 milioni di euro (Legge di Stabilità), soprattutto al Sud (prima, la Campania con 50 milioni di euro, seguita dalla Sicilia), dove, più che nel resto d’Italia, le scuole richiederebbero prima di tutto interventi massicci di messa in sicurezza e rimozione delle barriere architettoniche. In questa direzione si sta muovendo il “Piano scuole” del Governo Renzi con il filone “Scuole sicure”, che, al primo febbraio 2015, ha previsto 3.515 interventi per la messa in sicurezza degli elementi non strutturali, per uno stanziamento totale di 617 milioni di euro.

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