È un danno inquantificabile quello che la Regione sta infliggendo al proprio patrimonio termale. Due tra i più importanti centri presenti nel nostro territorio, Acireale (Ct) e Sciacca (Ag), continuano a vivere in un limbo determinato dall’assenza dei tanto attesi bandi di assegnazione, che il governo regionale ha in mente di pubblicare da oltre 5 anni, senza però aver mostrato – ad oggi – una volontà concreta verso la cessione delle proprietà.
La Sicilia poteva contare sulla presenza di undici complessi termali, oggi depotenziati dalle assenza di Sciacca e Acireale, e questa realtà non ci mette più da tempo in condizione di confrontarci con le grandi città del termalismo come è ad esempio Montecatini, che sebbene colpita anch’essa dalla crisi, riesce ancora a far registrare oltre un milione di presenze nelle proprie strutture contro le circa 400mila dell’intera Sicilia.
La Sicilia poteva contare sulla presenza di undici complessi termali, oggi depotenziati dalle assenza di Sciacca e Acireale, e questa realtà non ci mette più da tempo in condizione di confrontarci con le grandi città del termalismo come è ad esempio Montecatini, che sebbene colpita anch’essa dalla crisi, riesce ancora a far registrare oltre un milione di presenze nelle proprie strutture contro le circa 400mila dell’intera Sicilia.
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