I Comuni siciliani riscuotono meno delle altre città italiane perché non contrastano l’evasione dei tributi locali. Stanando i furbi si risanerebbero i bilanci, sbloccando risorse per gli investimenti
PALERMO – I contributi corrisposti dal Governo nazionale ai Comuni per il gettito riscosso da Imu e Tasi (in riferimento all’anno 2014) ha posto nuovamente l’accento sulla scarsa capacità degli Enti locali isolani di riscuotere le imposte locali. Risorse fondamentali per la sopravvivenza economica degli stessi Enti pubblici e per garantire conseguentemente ai cittadini (soprattutto quelli che pagano regolarmente le tasse) servizi efficienti e degni di questo nome.
La realtà siciliana è desolante: l’alto tasso di evasione fiscale non consente ai Comuni di stare al passo con le altre città italiane e condanna l’Isola a una situazione stagnante. Senza risorse fondamentali per risanare i bilanci, infatti, non è possibile sbloccare risorse per gli investimenti, gli unici capaci di produrre quello sviluppo e quell’occupazione necessari come l’aria.
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