“L’organizzazione dell’Agenzia del territorio in Sicilia, che è un ente pubblico dotato di personalità giuridica, si divide in una direzione regionale che ha sede a Palermo e in nove uffici provinciali. La direzione palermitana, così come le direzioni delle altre regioni italiane, ha una funzione di supporto e di coordinamento delle attività tecnico-operative che svolgono i vari uffici, facendo da filtro nei confronti delle istanze che arrivano dalla direzione centrale di Roma. Questi uffici provinciali sono di tipo prettamente operativo e offrono vari servizi all’utenza. Hanno strutture diverse, a seconda dell’importanza e della quantità di lavoro che devono svolgere”.
“Le direzioni centrali di Roma, dato che in realtà sono più di una, si occupano di elaborare le strategie per le agenzie, che vengono poi calate a livello regionale e successivamente provinciale. La direzione regionale deve dunque vigilare affinché tutto il sistema di pianificazione, di controllo e di gestione possa far si che l’avanzamento delle varie attività abbia uno sviluppo armonico che sia in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati nel piano operativo. è dunque una sorta d’interfaccia con il centro che ha il compito di presentare le istanze di modifica degli obiettivi previsti per ciascuna regione tenendo conto dei diversi andamenti dell’andamento della domanda”.
“Gli uffici hanno un tipo di competenza territoriale e svolgono delle attività che dipendono da un budget annuale. Hanno una distribuzione capillare su tutto il territorio e il compito di compilare l’anagrafe dei beni immobiliari sviluppando, anche ai fini della semplificazione dei rapporti con gli utenti, l’integrazione fra i sistemi informativi attinenti alla funzione fiscale e alle trascrizioni ed iscrizioni in materia di diritti sugli immobili. Attraverso la definizione di regole per la valutazione del patrimonio nazionale, che tengano conto delle realtà economico-territoriali, l’Agenzia del territorio contribuisce al miglioramento dell’efficacia e dell’equità del sistema impositivo. I servizi offerti sono principalmente legati all’ambito del catasto, a quella che una volta si chiamava conservatoria dei registri immobiliari e che adesso si chiama sistema della pubblicità immobiliare e infine a tutte quelle attività che sono riconducibili all’osservatorio del mercato e ai servizi estimativi. Questi sono i tre grandi temi di lavoro di cui si occupano le varie agenzie dislocate sul territorio nazionale”.
“I servizi offerti ai cittadini sono molti, per cui ciascun settore si suddivide in ulteriori branche. Nell’ambito del catasto abbiamo la cartografia catastale che è di rilevanza nazionale, le banche dati per il catasto terreni e quelle per il catasto fabbricati. Mantenere aggiornati questi archivi, ricevere dall’esterno i flussi d’aggiornamento e dare risposte ai contribuenti, è il nostro lavoro. In Italia le dichiarazioni catastali vengono realizzate dal professionista. Noi recepiamo questi documenti d’aggiornamento su eventuali modifiche della situazione catastale di un determinato soggetto, li portiamo in atti e gli conferiamo validità. Questi dati sono informatizzati, quindi non esiste più il catasto come si pensava una volta. I canali telematici certificati sono stati attivati da un paio di anni e dunque il vecchio sportello adesso è virtuale. Devo dire che tuttavia in Sicilia la cosa fa un po’ fatica a decollare.
Le percentuali di utilizzo di questi sistemi sono ancora oggi scarso, forse anche perché non si è mai fatta quella capillare opera di sensibilizzazione a livello dei singoli organismi e dei vari collegi provinciali”.
“Il cittadino abituato a seguire una procedura, in certi casi è restio ad accogliere i cambiamenti, soprattutto perché ci troviamo di fronte a dei canali telematici spersonalizzanti. Per cui l’utente che era abituato a fare la fila allo sportello e ad avere una sorta di conforto da parte dell’operatore, non riesce ad affidarsi completamente ai nuovi sistemi che non prevedono un dialogo, nonostante questi semplifichino notevolmente le vecchie procedure. I nostri uffici si stanno attivando per recuperare questo gap attraverso una serie d’incontri che vogliamo realizzare con i consigli e i collegi degli organi professionali a livello locale, regionale e nazionale. Vogliamo realizzare delle attività ad alta valenza fiscale e ad alto contenuto tecnico, che siano in grado di individuare attraverso il supporto degli strumenti cartografici le basi imponibili che sino ad ora sono sfuggite agli accertamenti e dunque alle imposizioni fiscali. Attraverso queste verifiche telematiche possiamo informare il soggetto interessato ed intervenire lì dove ci sono delle modifiche da effettuare. Alla fine di novembre pubblicheremo on-line i dati riguardanti gli immobili che non sono stati ancora dichiarati in sette province siciliane. I contribuenti avranno sette mesi di tempo per provvedere all’aggiornamento della situazione catastale. I professionisti qui giocheranno un ruolo fondamentale dovendo fornire una consulenza agli utenti”.