Auto elettriche, il nuovo regolamento - QdS

Auto elettriche, il nuovo regolamento

Rosario Battiato

Auto elettriche, il nuovo regolamento

venerdì 15 Gennaio 2016

In Guri: per gli automobilisti esiste la possibilità di convertire il proprio veicolo in elettrico senza passare all’acquisto. Questo nuovo corso potrebbe derivare vantaggi anche per tutta la filiera produttiva

PALERMO – Si viaggia a grandi passi verso una maggiore sostenibilità nel settore dei trasporti. È infatti operativo il nuovo regolamento per convertire i veicoli in circolazione e farli diventare elettrici. Un’occasione per riqualificare il settore dei trasporti e, soprattutto per una Sicilia che abbonda di veicoli con classi emissive più vecchie e inquinanti, agevolare l’intervento verso la riduzione della produzione di gas serra.
Il regolamento è arrivato soltanto qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale n. 7, anche se era stato già definito il 1 dicembre 2015. Si tratta del numero 219 “Sistema di riqualificazione elettrica, destinato ad equipaggiare veicoli delle categorie M (veicoli a motore destinati al trasporto di persone ed aventi almeno quattro ruote, ndr) ed N1 (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t, ndr)” che “stabilisce – si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture – le procedure tecniche e amministrative per l’omologazione di ‘sistemi di riqualificazione elettrica’, destinati ad equipaggiare autovetture, autobus e autocarri, dotati in origine di motore tradizionale, consentendone la conversione in trazione esclusiva elettrica”.
Una riqualificazione dei mezzi di trasporto che avrà benefici per cittadini e imprese. Nel primo caso si prevede la “possibilità di convertire il proprio veicolo in veicolo elettrico, perciò con meno vincoli alla circolazione e all’accesso alle zone a traffico limitato senza necessariamente acquistare un veicolo nuovo”. Per le attività produttive potrebbero aprirsi scenari insperati grazie alla filiera indotta dal nuovo regolamento. Nel comunicato del Mit sono tutte elencate: dalle imprese produttrici dei componenti il sistema (batterie, motori elettrici, sistemi elettronici) a quelle che si qualificheranno come costruttori di sistemi e sull’intera catena di officine titolate a eseguire materialmente la “riqualificazione elettrica del singolo veicolo consistente nella rimozione del motore termico e la successiva installazione del motore elettrico”.
Da non sottovalutare anche il ruolo che il nuovo regolamento potrebbe rivestire per le imprese di autotrasporto, che potranno riqualificare il proprio parco veicolare per i “veicoli utilizzati per la distribuzioni delle merci nelle città” e per le aziende di tpl che potranno avviare operazioni di rinnovamento del proprio parco veicolare tramite operazioni di revamping che permetterebbero di evitare l’acquisto di nuovi veicoli. “Si tratta di norme nazionali – specificano dal ministero – in quanto allo stato la materia non è oggetto di alcuna specifica prescrizione tecnica armonizzata a livello comunitario”.
Per l’Italia potrebbe essere una grande occasione per anticipare i tempi. Proprio nell’ultimo rapporto Continental su dati Aci, sono state censite appena 3.430 auto elettriche in tutto il Paese. La Sicilia è all’ottavo posto nazionale (soltanto il 4,5% di auto elettriche circola nell’Isola, pari a poco più di 150 mezzi), anche se i numeri sono ancora troppo bassi pressoché ovunque per poter costruire una vera e propria tendenza. Il 60% del parco auto elettrico si concentra in dieci province italiane: Roma, Milano, Bolzano, Trento, Firenze, Reggio Emilia e Torino appaiate, Bologna, Brescia e Palermo.

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