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Catania – Amt, la cacciata del liquidatore avrà sicuri strascichi giudiziari

Catania – Amt, la cacciata del liquidatore avrà sicuri strascichi giudiziari

mercoledì 03 Febbraio 2016

Enzo Bianco ha sollevato Idonea dall’incarico dopo la nomina e il pagamento di consulenti non concordati. L’ex commissario: ho recuperato milioni in cartelle esattoriali e rivalutato un terreno

Dura battaglia a distanza tra il Comune di Catania e l’ormai ex commissario liquidatore dell’Amt, azienda municipale trasporti, Giuseppe Idonea. Al centro del contendere questioni di merito, attribuzioni e competenze che molto probabilmente avranno strascichi anche giudiziari. Idonea infatti, con provvedimento del 24 gennaio scorso, è stato revocato dal suo incarico “a seguito dell’accertamento di gravi irregolarità commesse dal liquidatore nella gestione della società” e per cui è stata allertata la Procura, affermano dall’amministrazione in un comunicato stampa. Ciò che sarebbe stato accertato è un danno economico a carico dell’Amt per la nomina e il relativo pagamento a 4 professionisti (due avvocati e due commercialisti) per un totale di 1,4milioni di euro.
Non solo si accusa Idonea di avere pagato troppo e troppo presto i professionisti, l’amministrazione comunale gli contesta anche il metodo perché tali consulenti sarebbero stati nominati da Giuseppe Idonea senza un apposito bando approvato dall’Ente.
Accuse gravi, per cui l’ex commissario ha organizzato una conferenza stampa insieme ai suoi legali per difendersi punto su punto e che, soprattutto, sottolineano il cambio di rapporti tra Giuseppe Idonea ed Enzo Bianco.
L’ex commissario liquidatore Amt era uno dei sostenitori della sua campagna elettorale a sindaco, colui che portò Bianco in giro per Catania sulla sua vespa dopo la vittoria elettorale e che era sempre presente al Comune, in ogni circostanza. Adesso sembra proprio essere fuori dalle grazie di Enzo Bianco e, non senza malizia politica, ci si chiede cosa possa essere accaduto. “Io lascio l’Amt senza il becco di un debito dato che lo scorso 22 gennaio l’agente per la riscossione ha comunicato che a seguito del mio lavoro sono state annullate 38 cartelle esattoriali per un importo di 52 milioni di euro, ma soprattutto con la coscienza a posto e sicuro di avere fatto del mio meglio per la salvaguardia dei beni dell’azienda Amt ovvero per la città di Catania. Ho cercato di comportarmi come fa un padre di famiglia analizzando dapprima la situazione e poi rivolgendomi alla magistratura, con anche il benestare dei vertici comunali, per risolvere alcune criticità e per cui avevamo a disposizione 55 milioni di euro messi a disposizione dal Dl 35. – afferma Idonea – Sono io che ho recuperato il valore reale di un terreno di 7 ettari e mezzo nella zona di Maristaeli che stava per essere svenduto a 9 mila euro ad esempio. Un terreno mai difeso dall’Amt che è all’interno della zona del piano Pua e che adesso viene valutato almeno 2 milioni e mezzo di euro”. In merito alle accuse di avere nominato senza la consultazione con gli amministratori del Comune Idonea risponde: “falso”. Ammette di avere firmato lui il provvedimento in quanto “pubblico ufficiale nella veste di commissario” e che uno dei quattro è il suo testimone di nozze, ma di averlo fatto su una lista di nomi proposti dal sindaco. “Al Comune non solo conoscono ogni passo del mio operato, sono stato ricevuto con anche i professionisti in questione”, spiega Idonea.
I nomi dei quattro dunque, sarebbero stati suggeriti dallo stesso Bianco che comunque contesta anche il fatto di averli pagati subito invece che attendere il risultato positivo del loro operato. Fatto contestato dall’avvocato di Idonea, Rocco Todero, che spiega che non solo l’amministrazione non avrebbe la competenza per un provvedimento di revoca così che invece dovrebbe essere votato dal Consiglio comunale, “probabilmente al Comune non conoscono la giurisprudenza del Consiglio di Stato secondo cui professionisti come l’avvocato non vanno pagati a risultati, ma a prestazioni”. La questione si complica quindi e anche i cinquestelle, presenti con qualche delegato alla conferenza, promettono di approfondire il caso anche il commissione antimafia nazionale per approfondire la questione dei terreni all’interno del Pua.

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