Appello del presidente dell’Ordine regionale: la realtà è già pesantemente pregiudicata. Graziano: “Nell’Isola milioni di persone vivono in pericolo, senza neanche saperlo”
MESSINA – “Il dissesto idrogeologico in Sicilia ed in Italia mette a rischio la vita e la sicurezza dei cittadini, dunque è una emergenza e come tale va affrontata”. Sono queste le prime parole di Gian Vito Graziano, presidente dell’Ordine regionale dei geologi di Sicilia, mentre ci descrive cosa è accaduto nelle comunità della provincia messinese di Giampilieri, Briga, Molino e Scaletta Zanclea durante l’alluvione del 2 ottobre appena trascorso.
“Quando in Sicilia il problema dell’acqua e quello dei rifiuti assunse livelli di preoccupazione particolarmente elevati – ha continuato il presidente -, il Governo regionale varò una struttura d’emergenza, oggi trasformata in Agenzia regionale, conferendo alla stessa ed ai prefetti una serie di forti poteri decisionali. Quando più di recente in Campania l’immondizia riempiva le strade ed era a rischio la salute degli abitanti, il Governo nazionale intervenne con provvedimenti emergenziali finalizzati alla normalizzazione di quella situazione.
Se i Governi nazionale e regionale ritengono che gli oltre 30 morti del messinese – ha aggiunto Graziano -, aggiunti ai tanti altri della Valtellina, di Sarno, di Soverato, tanto per citare quelli più luttuosi, abbiano fatto superare la soglia della fatale accettazione del problema e dunque si siano superati i limiti per un Paese cosiddetto civile, vadano allora oltre le condivisibili dichiarazioni rilasciate a poche ore dalla tragedia ed affrontino il dissesto idrogeologico come una emergenza, mettendo in campo le risorse economiche e strutture d’intervento che, prima di tutto, sappiano fare sistema tra le diverse competenze rappresentate da Ambiente, Protezione Civile, Forestale, ecc..”.
Il presidente dei geologi di Sicilia, ha sottolineato come occorre individuare gli obiettivi prioritari nella mitigazione dei rischi, perché se ne tarino gli interventi su una tempistica che porti alla realizzazione delle opere entro, ad esempio, 3, 5 e 10 anni. In merito al Piano casa, Graziano invita la Sicilia “a rinunciare all’approvazione della norma che prevede un aumento delle cubature edilizie e di consumo di suolo in una realtà già pesantemente pregiudicata, in cui l’80% dei Comuni è a rischio di dissesto idrogeologico ed in cui milioni di persone vivono in condizioni di grave pericolo per la propria incolumità senza averne la minima consapevolezza”. Secondo Graziano, la nostra Regione deve trasformare il Piano casa in un grande progetto di riqualificazione del territorio “consolidando i versanti con interventi, laddove possibile, di rinaturazione e di rimboschimento, delocalizzando gli edifici e le infrastrutture dalle aree più vulnerabili, liberando le aste fluviali e le foci”.
Graziano, inoltre, afferma che per il rilancio del settore edilizio, questa sarebbe la vera sfida che la Sicilia dovrebbe affrontare, una sfida che avrebbe come effetto, sul piano economico, un impatto ben maggiore del cosiddetto Piano casa “contribuendo al contempo a sanare le ferite del nostro territorio, garantendo la riduzione dei rischi e una maggiore sicurezza per i cittadini che lo abitano”.
Disastro di Messina, 67 i geologi che si sono resi disponibili
MESSINA – È ancora il presidente dei geologi di Sicilia Gian Vito Graziano, a dettagliare quanto fatto dalla categoria dei geologi di Sicilia, a supporto degli eventi calamitosi del messinese. “Nella seduta d’insediamento del nuovo Consiglio dell’Ordine avvenuta lo scorso 5 ottobre – ha affermato Graziano-, a pochi giorni dalla tragedia che ha colpito il territorio messinese, è stata data disponibilità di fattiva collaborazione nella fase d’emergenza all’Unita 1 del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, diretta dal collega Giuseppe Basile. La disponibilità ha riguardato l’impiego a titolo volontario di geologi iscritti all’Albo, nelle valutazioni dei rischi durante la fase d’emergenza ancora in corso”.
Sessantasette geologi da tutta la Sicilia, si sono resi disponibili a seguito della mail inviata all’elenco degli iscritti, elenco che viene quotidianamente aggiornato ed inviato alla Prefettura di Messina. “Come lo furono i colleghi che si recarono in Abruzzo dopo il terremoto – ha voluto precisare il rappresentante dei geologi siciliani-, anche questi altri sono un motivo di orgoglio per la Sicilia e per la nostra categoria professionale, che anche in questa occasione riesce ad esprimere il suo indubbio ruolo sociale”.