Le somme saranno impiegate per la ristrutturazione, la riconversione, la distillazione, l’arricchimento dei vini con il mosto e la Vendemmia verde. Sull’assegnazione dei fondi “brinda” Michele Cimino, assessore regionale all’Agricoltura e Foreste.
“Dal 2000 ad oggi la Sicilia – ha rivendicato l’assessore in quota Pdl – è stata la regione che più delle altre ha speso i fondi disponibili, utilizzando spesso anche le risorse delle altre Regioni del Paese.
“Oltre ai contributi del Psn, abbiamo speso anche la quota nazionale di 19 milioni assegnata alla Sicilia per estirpare di vigneti.Così, come sono state spese – ha aggiunto Cimino – anche le risorse 2009 pari a circa 20 milioni di euro, relative alla distillazione dell’alcol e alla distillazione di crisi”.
Infatti, Cimino ricorda che nel 2010 “ci saranno anche gli aiuti di altre due misure nazionali: quelli relativi alle domande presentate dall’assessorato, nel mese di giugno scorso, al ministero, destinati all’estirpazione di altri 5000 ettari di superficie vitata e di cui si aspetta solo la comunicazione della relativa graduatoria, e i nuovi aiuti previsti dalle misure per la distillazione di alcol e la distillazione di crisi”.
L’assessore del Governo regionale Lombardo spiega anche che i fondi saranno un “salvacondotto” per tutti quei piccoli coltivatori di uva (non più competitivi sul mercato) che intendono dismetterre la propria attività con l’esproprio dei vitigni. “In particolare – ha sottolineato Cimino – la quota di aiuti destinata all’abbandono definitivo è stata una vera opportunità per le tante piccole aziende che, in gravissime difficoltà, non avendo più la forza economica di stare sul mercato hanno preferito estirpare i propri vigneti, piuttosto che cedere i diritti di impianto che sarebbe stato meno remunerativo”. Non solo la sopravvivenza del settore, fra gli obiettivi che Cimino assegna ai fondi in entrata, ma anche finalità di prospettiva dello stesso comparto.
“L’obiettivo, in prospettiva – ha concluso l’assessore all’Agricoltura – è garantire un reddito alle 62 mila aziende agricole vitate diminuendo e orientando la produzione in eccesso verso destinazioni certe di mercato”.