Crescono le associazioni sportive, successi per “Come Ginestre Onlus” nel nuoto. Tanti esempi positivi, come il Cus Cus Catania e la rete Baskin
CATANIA – Per alcuni è stato amore a “primo canestro”, per altri la fortuna di trovarsi tutti insieme per formare una squadra affiatata e combattiva. Qualunque sia la loro storia, una cosa è certa: lo sport per le persone disabili è un punto di riferimento importante, che crea una sana competizione e voglia di dare sempre di più. E quando si parla di sport e disabilità in Sicilia non si può non pensare al lavoro portato avanti dall’associazione sportiva dilettantistica “Come Ginestre Onlus”, di cui è presidente Salvatore Mirabella, che dal 2005 si occupa di attività nel mondo paralimpico con le squadre di nuoto, campione regionale per il quarto anno consecutivo, e rugby in carrozzina.
“È un lavoro duro e faticoso – racconta Mirabella – che portiamo avanti tutti insieme. Il valore aggiunto sta nel fatto che abbiamo cercato di costruire un team che sia una vera famiglia, con cui condividere esperienze belle e brutte”. Oggi questa famiglia conta un centinaio di iscritti, tra cui anche atleti da record che giocano a livello nazionale. Come la siciliana, Denise Fresta, che sta lavorando per una possibile convocazione in nazionale.
I prossimi impegni in calendario sono il 17 aprile a Ragusa, dove si svolgerà la prima fase del Campionato regionale di nuoto e il 24 aprile a Pescara per il Campionato giovanile.
Un altro esperimento interessante è quello di Baskin Sicilia, di cui è responsabile Giuseppe Battaglia.
Il baskin – basket integrato – è un’attività sportiva, nata 15 anni fa a Cremona, fondata su 10 regole. Si ispira al basket, ma ha caratteristiche particolari e innovative. Giovani disabili e normodotati giocano nella stessa squadra, composta da ragazzi e ragazze.
La rete Baskin Sicilia, di cui sono capofila i “SuperAbili” di Avola, è nata nell’ottobre 2010 con la mission di far conoscere questo sport in tutto il territorio siciliano. Oggi opera a Noto, Avola, Siracusa, Palermo ed Erice. “La nostra filosofia – spiega Giuseppe Battaglia – è cercare una strada sportiva per tutti. Lavoriamo in sinergia con associazioni di volontariato e dirigenti e insegnanti delle scuole”. Baskin organizza un torneo a cui partecipano 6 squadre. Il 16 aprile saranno a Siracusa, mentre il 9 e il 10 maggio a Erice. “Dal 22 al 29 agosto – conclude il responsabile -ci sarà un Camp family nazionale di Baskin, a cui aderiranno famiglie da tutta Italia per giocare ad Avola”.
Ma il cuore del basket in carrozzina catanese è rappresentato da Cus Cus Basket Catania, la squadra, formata da ragazzi che hanno voglia di rimettersi in gioco, nata 3 anni fa grazie alla collaborazione tra l’Unità spinale unipolare dell’ospedale Cannizzaro e il Cus Catania (Centro universitario sportivo).
“Molti di noi giocavano già a calcio, pallacanestro o rugby – racconta Giuseppe Garaffo, che ha 35 anni ed è rimasto vittima di un incidente stradale – ma in Sicilia, a parte Palermo e Trapani, non c’erano squadre a cui potersi aggregare”. Così i ragazzi hanno cominciato ad allenarsi con le carrozzine speciali, acquistate grazie a Corri Catania, e si sono iscritti al Campionato di Serie B nazionale. “Non avevamo idea di cosa ci aspettava, ma abbiamo scoperto uno sport dove stiamo migliorando parecchio – quest’anno la squadra ha sfiorato i play-off per salire in serie A – e siamo sempre alla ricerca di nuovi iscritti”.
“È una realtà nuova e abbiamo voglia di farci conoscere, anche tramite la pagina facebook ‘Cus Cus Catania’– dice Garaffo. Quando giochiamo il Palazzetto si riempie di gente, le partite sono veri spettacoli e a livello visivo è qualcosa di particolare, diversa da tutte le altre”.