Cgia Mestre: da inizio crisi crollo dell’11% delle imprese artigiane e scomparse quasi 10.000 partite Iva nell’Isola. Costruzioni e manifatturiero i settori (snobbati dai giovani) più colpiti
Il volto dell’economia sta cambiando radicalmente, al passo con le nuove esigenze della società. È per questo che la natimortalità delle imprese, la fortuna di certi settori e il declino di altri, rappresentano un indice importante per capire in quale direzione stiamo andando, ma anche un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. La graduale scomparsa di certi mestieri, infatti, porta con sè la perdita di conoscenze e di abilità che potrebbero ancora essere sfruttate per creare ricchezza. Parliamo in particolare delle imprese artigiane, ormai in uno stato di perenne difficoltà.
A certificarlo, lo scorso 13 febbraio, è stata la Cgia Mestre, che ha diffuso i numeri della crisi dell’artigianato. Nell’ultimo anno le imprese artigiane attive in Italia sono infatti diminuite di 21.780 unità, mentre dall’inizio della crisi (2009) il numero complessivo è crollato di 116 mila attività.
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