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Catania – Corpo vigili del fuoco in difficoltà, chiesto incontro con Alfano

Catania – Corpo vigili del fuoco in difficoltà, chiesto incontro con Alfano

Una delegazione dell’Usb è volata a Roma per rappresentare le difficoltà al ministro dell’Interno. Carmelo Barbagallo: “Chiediamo solo di essere messi in condizione di operare al meglio”

CATANIA – Sono andati fino a Roma, ufficialmente per partecipare a un’assemblea nazionale di categoria. In realtà, la delegazione di vigili del fuoco dell’Unione sindacale di base è volata nella Capitale per chiedere, insieme ai colleghi provenienti da tutta Italia, di poter incontrare il ministro degli Interni, Angelino Alfano, e prospettargli le numerose difficoltà del corpo dei pompieri, sotto organico, non dotato di mezzi idonei e neanche di luoghi sicuri. Come spiega Carmelo Barbagallo, dell’Usb di Catania. “La nostra condizione è ormai nota a tutti – afferma il vigile del fuoco – dal momento che non siamo i soli a protestare”. Pochi giorni fa, infatti, di fronte la prefettura etnea, un altro sindacato autonomo, il Conapo, in concomitanza in tutto il Paese, ha chiesto trattamenti salariali e pensionistici adeguati agli altri corpi dello Stato.
“Non ci viene riconosciuto neanche il lavoro usurante – afferma ancora Barbagallo – né ci sono stati riconosciuti gli scatti salariali applicati invece agli altri corpi. Eppure – sottolinea – anche noi rischiamo la vita ogni giorno”.
Non solo per via degli interventi, l’ultimo dei quali in via Firenze, a Catania, ha obbligato gli intervenuti non solo a domare le fiamme scoppiate all’interno di un appartamento, ma anche di evacuare un’intera famiglia che rischiava di rimanere intossicata. “Noi facciamo il nostro mestiere con spirito di missione e sacrificio – continua Barbagallo – ma non siamo messi nelle condizioni di operare. Siamo pochi – il personale dei distaccamenti è insufficiente e sono stati diminuiti anche gli uomini che compongono ogni squadra – e non abbiamo mezzi sufficientemente sicuri per i numerosi interventi”. A questo bisogna aggiungere lo stato delle caserme e dei distaccamenti.
“Il distaccamento sud – prosegue il rappresentante sindacale – da anni è considerato inadeguato per il sistema fognario insufficiente e per la mancanza di acqua. Nonostante la situazione sia nota – continua – non è stato trovato un luogo idoneo nel quale trasferirci. Un problema – prosegue – soprattutto in vista della stagione estiva, che comporta una mole di lavoro più grande”.
Ma le difficoltà logistiche si registrerebbero anche a Giarre, dove dopo alcuni problemi con la mensa, poi risolti, si sono presentati altri intoppi per via della tettoia del distaccamento.
“Non chiediamo privilegi – conclude Barbagallo – ma solo di essere messi nelle condizioni di operare al meglio e in sicurezza. Anche perché – sottolinea ancora – questo significa investire sulla sicurezza della popolazione”.
La protesta dei sindacati autonomi proseguirà, assicura infine Barbagallo, se le risposte da parte del ministero non saranno ritenute sufficienti.