Francesco d’Assisi arrivò ad Akko nel lontano 1220, dando così inizio alla sua missione di pace in quelle terre di conflitti
Nel prossimo 2017 ricorreranno gli ottocento anni della presenza francescana in Terra Santa, un’occasione per ripercorrere le strade di San Francesco, ma anche per scoprire Israele nei luoghi più sacri a capo delle tre principali religioni monoteiste.
L’itinerario in alta Galilea non può che partire da Akko, già patrimonio dell’Unesco, città in cui Francesco d’Assisi arrivò nel lontano 1220, dando così inizio alla sua missione di pace in quelle terre tormentate dai sanguinosi conflitti a causa delle Crociate.
Prima tappa il tunnel dei Templari, una colonia militare predisposta per la difesa dai vari ordini militari delle città europee e italiane tra cui Venezia, Genova e Pisa. Visitarne i sottorranei ci riporta concretamente indietro nel tempo. D’obbligo attraversare il bazar per entrare nell’anima della piccola città; l’odore di pane (pita) appena sfornato, il profumo delle spezie e del prezzemolo, base del tabulè ci condurrà fino al porto per un magnifico pranzo in uno dei tanti locali sul lungomare.
Volendo arricchire anche lo spirito, la prossima destinazione sarà Tabga sul Lago di Tiberiade o Mare di Galilea. Due sono i siti a poca distanza da visitare. La chiesa di Heptagon in cui sotto l’altare vi è custodita la pietra dell’avvenuto miracolo di Gesù della moltiplicazione dei pani e dei pesci. A soli pochi passi a ridosso del lago vi attende la Chiesa di San Pietro in cui si commemorano ad opera di Cristo la Mensa Christi, la Pesca Miracolosa e il Primato di Pietro. Questo è un luogo altamente mistico, si viene travolti da una fortissima energia in cui sente fortemente la presenza di Dio. Non mancate di immergervi nelle acque di questo lago santo in contemplazione della quiete circostante, sentirete crescere in voi un forte senso di pace e beatitudine. Percorrendo pochi chilometri si arriva al Capernaum, la casa di Pietro in cui Gesù dimorò per qualche tempo. Accanto alla chiesa di forma ottagonale, vi sono ancora i resti della sinagoga in cui Gesù insegnava di sabato ai suoi discepoli e guariva i paralitici.
Il viaggio lungo le strade dell’Alta Galilea prosegue verso Nazareth per visitare la chiesa ortodossa in cui Maria ebbe l’incontro con l’Angelo dell’Annunciazione mentre attingeva alla fonte. Ancora oggi qui sgorga dalla terra quella che per i cristiani è un’acqua santa. Questa chiesa è molto suggestiva a differenza della grande Basilica dell’Annunciazione che sorge a pochi metri di distanza, forse perchè in stile moderno e meno raccolta. Molto interessanti però, all’interno della stessa, le opere realizzate e donate da artisti di tutto il mondo raffiguranti l’Annunciazione. La sera si può cenare al ristorante Tishrin per una degustazione dei piatti tipici israeliani.
Lungo la strada che vi condurrà alla meta finale, Gerusalmme, altri due luoghi meritano una visita. Haifa, centro industriale Israeliano, nonchè una delle città più trendy di Israele, pullula di gallerie d’arte e negozi design ed è famosa soprattutto per il Bahai Shirne and Gardens, un imponente complesso posto sul Monte Carmelo, i cui giardini terrazzati sono di assoluta bellezza. Dall’alto del Monte Carmelo si può godere di una spettacolare vista della città a pochi passi dal Monastero delle Carmelitane di Stella Maris. Si dorme al Bay Club Hotel, un’affascinante Boutique Hotel e si cena al Douzan restaurant, uno dei tanti tipici ristornantini con i giardini affacciati sulla Ben Gurion Avenue, menu tipici e atmosfera giovane e alla moda.
Pit stop a Cesarea, oggi centro residenziale di lusso affacciato su uno dei litorali più belli di Israele per visitare il ristrutturato sito di epoca romana voluto da Erode e i resti dell’acquedotto romano ubicato su una delle spiaggie più selvagge di Cesarea; una cornice unica che contempla mare e storia. In questo itinerario sulle strade della Galilea resterete sorpresi dall’alternarsi dei paesaggi che si presenteranno ai vostri occhi. In pochi chilometri l’aridità si contrappone a verdissimi vitigni e le coltivazioni di aranci e di ulivi guardano alle adiacenti foreste di pini che si tuffano su un mare dall’azzurro cristallino. Giunti a Gerusalemme, quella che mi sento di definire la città più sacra al mondo, resterete attoniti per come in questo insieme di religioni, culture e razze convivino in un unico luogo riuscendo a restare fedeli alle loro origini, agli usi, costumi e tradizioni. La pietra bianca della città regala da subito un senso di pace, la stessa pace che si trova toccando la pietra del Santo Sepolcro e al Muro del Pianto.
La via Dolorosa nel cuore di Gerusalemme, la strada della passione di Cristo che porta al Monte degli Ulivi è un misto di chiese cristiane, minareti e sinagoghe, mentre la percorrerete potrete trovare ristoro per un pranzo veloce all’interno dell’Ostello austriaco gestito dalle suore, gustando una winner shintzel e una sacher torte, mentre il muezzin richiama i fedeli alla preghiera, perchè qui siamo nel cuore pulsante della multiculturalità. Attraverserete il suk della città, in cui le kefie si mescolano ai croceffisi intarsiati in legno e ai candelabri ebraici, dove il cibo kasher si contrappone al kebab, mentre pellegrini cristiani in visita in Terra Santa recitano il Padre Nostro perdendosi tra i vicoli.
Gerusalemme è un sogno e invito ogni mio lettore a prendersi il tempo di programmare un viaggio in questa stupefacente terra dalla quale sono certa tornerà con bagaglio pieno di cultura, storia e pace.