Adesioni sempre più massicce a questa rete organizzativa per superare la crisi del commercio: Palermo e Catania a gonfie vele. Nel capoluogo etneo formalizzata la costituzione di 6 Ccn in diverse aree della città
PALERMO – Quando la crisi morde l’imprenditore si deve reinventare per evitare di essere risucchiato da un’economia tritatutto, specie in questo delicatissimo momento di grave congiuntura negativa dei mercati a livello internazionale.
Se da una parte la Camera di Commercio ha previsto in tutta la Sicilia all’incirca 2 mila e 300 posti a rischio nel settore del commercio si capisce ben presto che qualcosa non funziona. Davvero eccessivo un crollo del genere. Anche le istituzioni ai vari livelli cominciano a preoccuparsi seriamente. Ecco perché sono partite le uniche contromisure che in questo momento possono essere adottate: sfruttare cioè i fondi della Regione messi a disposizione dell’Unione Europea. Come? Partecipando ai Centri commerciali naturali. Le adesioni sono sempre più massicce e già i centri più grandi, come Palermo e Catania, hanno tutto pronto. Così come il capoluogo siciliano, anche la provincia etnea ha proprio in questi giorni formalizzato la costituzione di 6 Ccn.
Queste le aree: “Liotru”, ricadente nel perimetro del cuore della città, tra via di Sangiuliano, via Crociferi sino a piazza san Francesco d’Assisi, via Vittorio Emanuele sino a via Monsignor Ventimiglia, via Montesano, parte della via Etnea, via Crociferi; “Marina” che riguarda il perimetro compreso tra piazza Duomo sino a piazza San Francesco d’Assisi, via della Marina compresa; “Etnea” che invece abbraccia la zona compresa tra via Etnea nel tratto compreso tra viale XX settembre e via Minoriti, vie Umberto e Pacini; zona “Italia”, tra piazza Verga, corso Italia, viale Jonio, piazza Galatea, viale Africa, piazza Europa, via Asiago, fino a via Gabriele D’Annunzio; i “Viali”, ricadente nel perimetro tra viale Vittorio Emanuele da via D’Annunzio piazza Michelangelo compresa, Viale Sanzio piazza Lincoln compresa, corso delle Province sino a via D’Annunzio, e viale Veneto; a chiudere il cerchio l’area di viale Mario Rapisardi.
“Un passo importante per il commercio e il turismo a Catania – dice il sindaco Raffaele Stancanelli -. I centri commerciali naturali sono aggregazioni spontanee di negozi che si consorziano, dovranno sviluppare un proprio “brand” che lo individui inequivocabilmente. Per riuscire in questa ipotesi si proporranno nei Centri iniziative pubblicitarie con spot video e trasmissioni radiofoniche, affissioni, campagne di stampa ma anche di promozione, siti internet nati da una informatizzazione integrata di ciascun centro, concorsi a premi, fidelity card e tourist card in grado di assicurare informazioni, sconti e promozioni anche a chi non vive nel territorio.
In pratica si tratta di utilizzare per queste aggregazioni spontanee le stesse modalità organizzative e promozionali che caratterizzano i centri commerciali artificiali”.