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Piccoli Comuni, lo spreco è servito

Piccoli Comuni, lo spreco è servito

Dal confronto con i “gemelli del Nord” esce fuori un quadro desolante. I sindaci intervengano sulle disfunzioni. Altissima spesa corrente pro capite e investimenti zero. Così muore lo sviluppo

PALERMO – La Sicilia soffre di un arretratezza ormai storica e la Pubblica amministrazione isolana sembra incapace di ribaltare tale condizione.
La maggior parte delle risorse disponibili, infatti, viene divorata dalla spesa corrente (la cosiddetta spesa “cattiva”, ovvero i costi di mantenimento degli apparati) e solo le briciole vengono riservate alla spesa in conto in capitale (quegli investimenti che, se riversati sul territorio, produrrebbero un effetto moltiplicatore capace di creare sviluppo e occupazione).
Questo discorso vale per gli Enti locali di ogni dimensione, ma si acuisce in particolar modo nei casi in cui gli abitanti ammontano a poche centinaia o migliaia. Gli amministratori isolani perdono ancora una volta il confronto con i Comuni “gemelli” del Nord Italia, dove la media delle risorse riservate alle spese in conto capitale pro capite supera di gran lunga quella siciliana. Ancora una volta, lo sviluppo è bloccato.
 
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