È legge il decreto “salva-precari” e presidi - QdS

È legge il decreto “salva-precari” e presidi

È legge il decreto “salva-precari” e presidi

venerdì 27 Novembre 2009

Il Consiglio di giustizia amministrativo aveva annullato il concorso per i dirigenti scolastici per illegittimità delle procedure. La politica si sovrappone alla magistratura: spazio alla sanatoria per le posizioni giuridiche preesistenti

PALERMO – 137 voti a favore, 113 i contrari e 7 astenuti: questi i numeri con cui il Senato ha convertito qualche giorno fa  in legge il decreto 134/2009, noto ormai come decreto “salva-precari”, approvato dalla Camera, un mese prima, nello stesso identico testo . Un provvedimento che ha così efficacia immediata, già dall’attuale anno scolastico.
Hanno votato a favore Pdl e Lega. Contrari Pd e Idv, mentre  Udc e Svp si sono astenuti.
Passa quindi un articolo unico che si intitola “Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico per l’anno 2009/2010”: i circa cento emendamenti sono stati tutti bocciati.
Ma andiamo a vedere i dettagli: l’aspetto che interessa di più la Sicilia è sicuramente quello relativo al concorso per dirigenti scolastici annullato dal Consiglio di Giustizia amministrativa, a causa dell’illegittimità delle procedure che avevano portato  a conseguenze tali da meritare una puntata di Mi manda Raitre.
Spazio alla sanatoria con questa legge per le posizioni giuridiche preesistenti: come dire, dove non arriva la magistratura può arrivare la politica. Anche se comunque non mancano i dubbi di costituzionalità su un provvedimento che sembra ad hoc contro l’esito giudiziario di ricorsi, esito il cui valore sostanziale era stato reso noto e specificato in modo inequivocabile con la sentenza del 15 ottobre del 2009, secondo cui le procedure di selezione andavano ripetute.
Con la sanatoria, invece, non si incide su posizioni giuridiche consolidate. 
Per quanto riguarda gli altri contenuti del decreto, passa la conferma, fino al 2011, del regolamento, introdotto lo scorso aprile, delle graduatorie dei precari con il sistema delle “code” su tre province in sostituzione di quello tradizionale a “pettine”. Poi, tra due anni, tornerà in vigore la possibilità di spostarsi solo su una seconda provincia ma rispettando l’effettivo punteggio acquisito.
Arriva una risposta anche all’altro scandalo che di recente è salito agli onori della cronaca siciliana, quello dei “diplomifici” di istituti privati (recenti gli arresti della guardia di finanza a Gela e dintorni).
Dal 2010 per accedere alle prove finali i privatisti, anche se idonei al quinto anno, dovranno infatti sostenere un esame preliminare sulle materie previste dal piano di studi dell’ultimo anno di scuola superiore.
Ma non è tutto: 18.000 precari avranno accesso agli ammortizzatori sociali (per un massimo di 8 mesi) . Sono tutti quelli che hanno svolto supplenze per almeno 180 giorni nello scorso anno scolastico ed anche attraverso la loro candidatura nelle graduatorie d’istituto.
Oltre all’indennità, avranno la precedenza (nei distretti prescelti) in caso di necessità da parte delle scuole dello svolgimento di supplenze brevi derivanti da assenze temporanee dei docenti titolari.
Da non dimenticare: con il decreto salva-precari si prevede anche  una seconda verifica, ad opera di una diversa commissione medico-legale, della necessità di assistere in via esclusiva persone invalide, necessità da cui scaturisce la precedenza per l’assegnazione dei trasferimenti e che è stata oggetto in passato di varie contestazioni, anche a causa di diversi abusi compiuti in passato.
 

 
Gli sviluppi. Ma sul concorso a preside non è detta l’ultima parola
 
“Nel corso dei lavori parlamentari – riferisce una nota di Palazzo Chigi sulla relazione del ministro Mariastella Gelmini del 19 novembre 2009 il cui contenuto  che ha fatto il giro del web – è stata introdotta una disposizione per sanare la situazione di un consistente numero di dirigenti scolastici, principalmente siciliani, già in servizio da due anni e il cui concorso era stato successivamente annullato dalla magistratura amministrativa per vizi procedurali.
A seguito di una ulteriore decisione del giudice amministrativo, intervenuta nel corso dei lavori parlamentari, si renderà necessario, pur nella consapevolezza delle ragioni di equità sostanziale che avevano ispirato l’emendamento parlamentare, un intervento normativo volto a rivedere la disposizione nel rispetto dei provvedimenti giurisdizionali adottati e per salvaguardare le posizioni giuridiche soggettive precedentemente acquisite.”
Con riferimento alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia n. 1064 del 15 ottobre 2009, la Struttura nazionale di comparto dei dirigenti scolastici della Flc Cgil ritiene che i lavoratori coinvolti in questa paradossale vicenda debbano avere il sostegno necessario. I vincitori del concorso a preside ( sono stati successivamente assunti anche gli idonei) si sono organizzati in un coordinamento.

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