E il 64% si dice favorevole all’uso terapeutico. Il disegno di legge per la depenalizzazione e legalizzazione è approdato in Parlamento, scintille tra favorevoli e contrari. Si tratta della sostanza più diffusa tra giovani e giovanissimi. In Sicilia il primato della produzione
ROMA – È approdato nei giorni scorsi in Parlamento il ddl Giachetti. La proposta di legge per la depenalizzazione di coltivazione, commercializzazione e utilizzo della cannabis in Italia prevede, nella sua redazione originale, precise regole produzione e consumo. Nello specifico, è consentito l’utilizzo di piccole quantità di cannabis per scopo ricreativo (15 gr in casa, 5 gr fuori casa) per i soli cittadini maggiorenni. Autorizzata anche la coltivazione (fino a 5 piante), ma non la vendita del raccolto (che avverrà in appositi negozi autorizzati dai Monopoli). Rimangono i divieti di fumo in luoghi pubblici e di guida dopo somministrazione.
L’iter che ha portato all’arrivo in Aula del Ddl è stato lungo e pieno di ostacoli (l’ultimo la presentazione da parte di Area popolare di oltre 1.300 emendamenti hanno contribuito allo slittamento del voto a settembre). La questione, e l’ormai antico scontro tra proibizionisti e favorevoli alla legalizzazione che la accompagna, infiamma da anni il dibattito pubblico, italiano e non. Negli Usa sono 23 gli Stati ad aver legalizzato, a vario titolo, l’uso della cannabis, in Europa la completa legalizzazione è avvenuta solo in Olanda ma molti paesi dell’Unione hanno intrapreso la strada della depenalizzazione e dell’autorizzazione per uso medico.
Nella nostra penisola 12 regioni hanno adottato provvedimenti sull’uso terapeutico di medicinali a base di cannabis (Piemonte, Puglia, Toscana, Veneto, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Lombardia e, dal 2014, anche la Sicilia), ma il dibattito rimane più acceso che mai. Mentre la Direzione nazionale Antimafia ha recentemente sostenuto il totale fallimento dell’azione repressiva sul contrasto alla diffusione di cannabis e derivati, il ministro della Salute si è schierato apertamente contro la legalizzazione ribadendo la sua contrarietà al ddl Giachetti . “Ci si è fatta politica sulla cannabis – ha dichiarato Beatrice Lorenzin – Ma come si fa a fare politica sugli adolescenti? Noi diciamo no e deve esse l’occasione per mettere al centro dell’agenda italiana la lotta alle dipendenze: alcol, droga, gioco”.
Cosa ne pensano gli italiani? Stando all’ultima indagine elaborata da Coldiretti, quasi due italiani su tre (circa il 64%) sono favorevoli alla coltivazione della cannabis a uso terapeutico.
Ma quanti sono i consumatori di cannabis in Italia? Secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento delle politiche antidroga, il 32% della popolazione italiana nella fascia d’età 15-64 ha provato cannabis almeno una volta nella vita. Si tratta di poco più di 12 milioni e mezzo di persone.
La cannabis è la sostanza più diffusa tra la popolazione più giovane (15-34enni): tra questi, circa 2 milioni e mezzo (il 40%) hanno dichiarato di averla consumata nell’ultimo anno di riferimento, quasi 1 milione e 200mila ha affermato di averne fatto uso nell’ultimo mese (8,9%) e quasi 250mila sono frequent users (1,9%). In generale, il 31% degli italiani tra i 15 e i 64 anni, indipendentemente dall’aver o meno consumato cannabis, ritiene che sia facile potersi procurare la sostanza.
Dati interessanti emergono anche dall’indagine della Dpa sul consumo tra la popolazione scolastica dei giovanissimi di età compresa tra il 15 e 19 anni: la cannabis è stata consumata almeno una volta nella vita dal 26,7% degli studenti italiani, il 15,5% ha sostenuto di averla assunta almeno una volta negli ultimi 30 giorni. Per quanto riguarda la frequenza di assunzione, sembra prevalere il consumo occasionale, circoscritto a 1-9 volte nel corso degli ultimi dodici mesi.
In riferimento alle diverse aree geografiche e tipologie di istituto scolastico, nell’ultimo biennio di riferimento, gli aumenti più consistenti nella prevalenza di consumatori si rilevano in particolare negli istituti e licei artistici ubicati nel Centro Italia (+42,4%) e nel Sud e Isole (+37,4%). Nello specifico la prevalenza di consumatori di cannabis nella popolazione scolastica di riferimento nell’Italia meridionale e insulare è del 24,25 % nel caso dei ragazzi e del 15,89 % per quanto riguarda le ragazze.
La mappatura regionale degli studenti utilizzatori di cannabis ci offre l’immagine di un’Italia divisa in tre fasce. In I Fascia troviamo le regioni Nord-Occidentali (Piemonte, Liguria, Lombardia) e centrali (Lazio, Umbria, Marche) a far registrare prevalenze di consumatori nell’ultimo anno superiori alla media nazionale (dal 27% al 30% della popolazione di riferimento). La Sicilia, insieme alla maggior parte delle regioni meridionali, si piazza in III Fascia con prevalenze di consumatori al di sotto dei valori nazionali (18%/24%).
Un primato spetta invece alla Sicilia nell’ambito della produzione di cannabis: nell’isola, infatti, stando alle rilevazioni della Direzione centrale Servizi Antidroga, è stato sequestrato il più alto quantitativo di cannabis (48.185 piante sradicate nell’anno di riferimento). Seguono Puglia (13. 588 piante) e Calabria (12.985).