Ance: 4.894 istituti siciliani in zone ad elevato rischio sismico ma solo un quarto è costruito con criteri antisismici. Al via il 14. Per la manutenzione spesi in media 3.658 € contro i 127.200 del Trentino
Un cumolo di macerie è quello che rimane della scuola “Romolo Capranica” di Amatrice, simbolo dello sciame sismico che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto. L’istituto, recentemente ristrutturato e quindi considerato “sicuro” fino a qualche giorno fa, non è l’unica scuola ad aver subito danni: 10 hanno riportato crolli o lesioni, 5 hanno subito danni classificati come “irreversibili”. L’orario in cui si è verificata la scossa più violenta (3.36 del mattino) ha scongiurato conseguenze ben più gravi. Come di consueto, è subito partito lo scaricabarile di colpe e responsabilità. La Procura di Rieti ha aperto un’inchiesta nel tentativo di fare chiarezza.
Per il momento, di certo, resta soltanto la rovinosa condizione in cui versano gli istituti scolastici della Penisola. “In Italia – ha dichiarato il consigliere nazionale dei Geologi, Domenico Angelone – le scuole in zone a rischio sismico sono almeno 24.000”.
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