Fertility day, il giorno delle polemiche - QdS

Fertility day, il giorno delle polemiche

redazione

Fertility day, il giorno delle polemiche

martedì 27 Settembre 2016

Non servono le campagne, ma un incremento dei servizi. È la crisi economica che riduce le nascite

Visti i proclami del Governo e del Ministro della Salute per il tanto atteso giorno del Fertility Day, sarebbe meglio dire “Il giorno della fertilità”, non si capisce cos’è e a cosa serve. Spendere milioni di euro per una campagna pubblicitaria che è oltremodo offensiva per le donne e gli uomini che non hanno figli, offensiva perché chi ha ideato quella sorta di spot con le pseudo battute che dovrebbero fare colpo sui giovani e le coppie senza figli e convincerli, non si sa come, a farli. Come se bastassero quattro slogan per eliminare tutte le difficoltà che impediscono anche a chi li vorrebbe di avere dei figli.
Chi ha ideato questa giornata dimostra che nei piani alti dei palazzi non ci si rende conto del perché l’Italia è a nascita zero. Nella maggior parte dei casi, la mancanza di certezze nel futuro è un sicuro deterrente che spinge ogni giorno i giovani a ritardare per quanto più è possibile di crearsi una famiglia, una disoccupazione giovanile con un tasso del 40% non invita certo a pensarci.
Un’ulteriore fetta di giovani che lavorano hanno un lavoro precario e/o a termine e quando va bene gli stipendi sono da fame. Hanno mai pensato coloro che spavaldamente hanno organizzato questa giornata della fertilità che vivere, quando va benissimo, con mille euro al mese, pagare l’affitto di casa, mangiare, pagare acqua, luce, tutti i balzelli che non sto ad elencare perché la gente normale li conosce, pensare alle esigenze dei neonati, non avere servizi, gli asili nido e anche quando ci fossero non poterne pagare la retta, quando i figli hanno l’età della scuola dell’obbligo primaria e secondaria sborsare per i libri cifre esorbitanti oppure vedere i bimbi umiliati perché dove vi è il tempo pieno a scuola non si riesce a pagare il buono pasto. Per non parlare delle donne discriminate che rischiano di perdere il lavoro solo per il fatto di rimanere incinte.
Quindi evitate di organizzare queste giornate perché non convincerete mai nessuno a mettere al mondo dei figli se non si ha la certezza del futuro per se stessi e per loro, pensate invece di fare una politica vera per la famiglia e per chi vorrebbe fare figli ma non li fa volutamente ed intelligentemente perché non potrebbe mantenerli.
Certo, con le dovute eccezioni vi sono anche coloro che pur avendo le condizioni, non li fanno i figli perché nel frattempo sono invecchiati aspettando che i vari governi creassero le condizioni e non gli spot inutili.

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