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Catania – Rimodulazione piano riequilibrio. Ora la parola alla Corte dei Conti

Desiree Miranda

Catania – Rimodulazione piano riequilibrio. Ora la parola alla Corte dei Conti

mercoledì 05 Ottobre 2016

“Adesso Catania ha i conti in ordine”, dichiara il sindaco Enzo Bianco. Fondamentale per evitare default, deve passare anche dal ministero dell’Interno

CATANIA – Il Consiglio comunale di Catania ha approvato la rimodulazione del piano di riequilibrio contabile già approvato dalla precedente giunta Stancanelli nel 2013. Un piano che però non rispondeva, non più, almeno, alle esigenze comunali e che quindi l’amministrazione Bianco ha ripensato.
Si tratta di un documento fondamentale per evitare il default della città, ma che non solo è stato approvato tra mille polemiche, ha anche esito incerto dato che deve ancora avere il parere del ministero dell’Interno e quello della Corte dei conti. Soprattutto quest’ultima potrebbe non dare il via libera all’atto in considerazione delle tante mancanze e discrasie contestate in questi mesi dall’Ente contabile al Comune. Tra accuse, tra i consiglieri, di votare un atto falso e accuse all’Amministrazione di volere svendere Catania, il nuovo Piano di rientro è stato comunque votato dal consiglio cittadino.
“Adesso Catania ha i conti in ordine e può guardare con fiducia al proprio futuro”, ha dichiarato il sindaco Enzo Bianco, che durante nei giorni scorsi ha organizzato anche un incontro con la città dal titolo: “Il tempo del raccolto”.
 
Emergenza abitativa, servizi e assistenza a minori e anziani, disabilità, legalità, associazionismo e terzo settore, risorse e progetti i temi trattati, con un’attenzione particolare ai conti, adesso in ordine, secondo l’amministrazione comunale. È base indispensabile per potere garantire servizi ai cittadini, ma tutto dipende dal nuovo Piano, senza il quale ci sarebbe il dissesto. Stando agli annunci di Enzo Bianco e dell’assessore Giuseppe Girlando, comunque, il problema sarebbe stato risolto, manca solo l’okay definitivo degli organi di revisione e supervisione.
 
La rimodulazione è infatti definita una esigenza da parte dell’amministrazione dovuta a una “divergenza dalla realtà del vecchio Piano di riequilibrio del 45%”, afferma Girlando. “26% dovuto a maggiori tagli non previsti nelle entrate statali e 19% dovuti a maggiori debiti fuori bilancio non previsti”, spiega. Diverse le azioni intraprese per il ripianamento che oggi prevede “la creazione di un Fondo di 35 milioni, al quale, a maggiore garanzia della serietà del Piano, abbiamo aggiunto altri 21 milioni e 400 mila euro” per i debiti fuori bilancio, oltre alla vendita della rete del gas “che ci imporrebbe comunque la legge l’anno prossimo”, aggiunge Girlando e la vendita di diversi immobili comunali. Inoltre, “al riequilibrio si è giunti grazie a un’intelligente azione di rimodulazione della spesa che ha consentito, per esempio, di aumentare il risparmio sugli affitti di 40 milioni: nel 2012 il Comune pagava ogni anno 6.milioni e 200 mila euro che nel 2018 scenderanno fino a 500 mila euro. Ci saranno poi minori spese per il personale: il blocco del turn over ha portato la riduzione complessiva da 243 a 180 milioni con un risparmio di 62milioni rispetto al vecchio Piano. Un vero miracolo è stato ottenuto poi con gli asili nido: la vecchia amministrazione li aveva cancellati mentre  noi, pur avendo mantenuto il servizio siamo riusciti a risparmiare 3 milioni e 500 mila euro cambiando il precedente contratto di appalto dei servizi ed eliminando la clausola di pagamento vuoto per pieno”, dichiara il sindaco Bianco.
Il Piano tanto esaltato dall’amministrazione è però contestato dall’opposizione che lo ritiene invotabile. Non rimane che attendere il parere degli organi preposti.

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