Ecco come il bagarinaggio 2.0 controlla e rovina i grandi eventi - QdS

Ecco come il bagarinaggio 2.0 controlla e rovina i grandi eventi

Ecco come il bagarinaggio 2.0 controlla e rovina i grandi eventi

martedì 18 Ottobre 2016

Agenzie specializzate acquistano in blocco i biglietti per poi rivenderli a prezzi spropositati. Caso Coldplay punta dell’iceberg, coinvolte numerose manifestazioni ogni anno

ROMA – Circa 20 minuti è il lasso di tempo che i fan dei Coldplay hanno avuto a disposizione per tentare di accaparrarsi i biglietti per una delle due date italiane della band. Poco dopo l’inizio della vendita sul sito autorizzato Tiketone, infatti, i tagliandi risultavano già esauriti.
Chi volesse andare al concerto, però, può ancora farlo. In rete, con qualche accorgimento, i biglietti si trovano. Basta spostarsi dal rivenditore autorizzato Tiketone verso i cosiddetti siti di “secondary ticketing”, piattaforme all’interno delle quali ogni utente ha la possibilità di mettere in vendita i tagliandi già acquistati ma che per qualche ragione non potrà utilizzare.
Questo almeno in teoria. Nella pratica, infatti, all’interno di questi contenitori digitali avviene qualcosa di più: spesso, a mettere a disposizione i biglietti non sono semplici fan ma vere e proprie organizzazioni che li acquistano in blocco per poi rivenderli a prezzi spropositati. Per farlo utilizzano i bot, software specializzati che riescono ad accaparrarsi migliaia di tagliandi in pochi secondi.
Dentro il circuito del “secondary ticketing” i prezzi si quadruplicano. Chi vuole aggiudicarsi un biglietto deve essere disposto a spendere, e spendere tanto. Per intenderci: i prezzi di partenza su Tiketone per il concerto dei Coldplay erano 46€ per gli anelli verde e blu, tra i 57 e i 98 € per gli anelli più bassi e per il prato e 109 € per il posto migliore, l’anello rosso numerato. Attualmente chi volesse comprare un biglietto deve sborsare 16 volte di più. Su Viagogo, uno dei tanti siti in cui c’è ancora disponibilità, i prezzi vanno dai 166 ai 1.780 euro per il tanto ambito anello rosso.
Un vero e proprio bagarinaggio 2.0, insomma. Quello che una volta avveniva fuori dagli stadi e dai palazzetti in occasione dei grandi eventi, con i bagarini che passavano sottobanco biglietti a prezzi spropositati ai malcapitati rimasti fuori, adesso accade su internet. Con una differenza: il tutto si svolge in maniera (almeno tecnicamente) legale.
I siti di “secondary ticketing”, infatti, agiscono in una sorta di vuoto legislativo che permette loro di lucrare sulle spalle dei consumatori. I biglietti che finiscono nel circuito generano grandi guadagni, completamente esentasse. A confermare la legalità della pratica, la Corte di Cassazione: “Chi acquista e poi rivende a proprio rischio ­- ha sentenziato nel 2008 – non compie alcuna attività di intermediazione, neppure atipica”, almeno finché non viene dimostrata la provenienza illecita del bene.
L’assenza di una legislazione ben definita ha permesso al mercato del “secondary ticketing” di crescere in maniera esponenziale. Il caso Coldplay è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che coinvolge ogni anno un gran numero di eventi. Musicali e non. Stando a uno studio di “Research and market” del 2015, nel giro dei prossimi anni il mercato del “secondary ticketing” crescerà di circa il 20%, coinvolgendo altri settori oltre quello della musica: dalle partite di calcio agli incontri dei Giochi olimpici.
Chi difende i consumatori? Sull’evento Coldplay è intervenuto il Codacons. Secondo l’associazione, le agenzie “sono riuscite ad accaparrarsi migliaia di biglietti, mentre il pubblico poco o nulla”. Per questa ragione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano chiedendo che “vengano appurate eventuali ipotesi di reato e vengano duramente sanzionati tali soprusi”. 
Sulla stessa lunghezza d’onda Altroconsumo che ha segnalato Tiketone all’Antitrust per pratica commerciale scorretta, esortando a “mettere in atto strumenti e misure necessarie per evitare che migliaia di biglietti siano acquistati e successivamente rivenduti a prezzi spropositati su circuiti secondari”.
Secondo l’Amministratore delegato di Ticketone, Stefano Lionetti, i tagliandi sono stati venduti in pochissimo tempo solo perché vi è stata grandissima richiesta. “Esistono situazioni in cui – ha dichiarato intervistato da Le Iene –  la domanda di biglietti da parte dei fan è di gran lunga superiore all’offerta”. I tagliandi, secondo il dirigente, sarebbero andati tutti ai singoli utenti. Nessuna agenzia coinvolta. “Buona parte di quelli che mettono i biglietti sui siti di bagarinaggio – ha aggiunto – sono proprio i fan. I biglietti per i Coldplay possono essere acquistati tramite spedizione a casa, per cui esiste anche un indirizzo che può essere controllato, o tramite ritiro sul luogo dell’evento dove vengono effettuate ulteriori verifiche sugli acquirenti”. “Se l’Antitrust verrà a fare i controlli – ha concluso – gli faremo vedere le nostre liste”.

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