PALERMO – Il 15 giugno 2012 è stato messo in campo un protocollo d’intesa tra Regione Sicilia, Agenzia delle Entrate, Anci Sicilia e Guardia di Finanza con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. A questo protocollo, al 31 dicembre 2015, hanno aderito 145 Comuni isolani ossia il 37% del totale (390) presente in Sicilia.
Le segnalazioni sono diminuite negli anni: sono state 616 nel 2014 mentre nel 2015 solo 417 con una conseguente flessione anche della maggiore imposta accertata che è scesa a 3,3 milioni di euro (5,1mln nel 2014).
“Nel Mezzogiorno l’attività di ‘intelligence’ dei Sindaci è stata pressoché nulla” denuncia la Cgia di Mestre in un recente rapporto.
Il direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Pasquale Stellacci, parla invece di “gocce d’acqua, rispetto alle potenzialità che la partecipazione dei comuni all’attività di accertamento può offrire”.
E rilancia: “È scaduto il tempo per raccontare la legalità, è necessario farla”.
Le segnalazioni sono diminuite negli anni: sono state 616 nel 2014 mentre nel 2015 solo 417 con una conseguente flessione anche della maggiore imposta accertata che è scesa a 3,3 milioni di euro (5,1mln nel 2014).
“Nel Mezzogiorno l’attività di ‘intelligence’ dei Sindaci è stata pressoché nulla” denuncia la Cgia di Mestre in un recente rapporto.
Il direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Pasquale Stellacci, parla invece di “gocce d’acqua, rispetto alle potenzialità che la partecipazione dei comuni all’attività di accertamento può offrire”.
E rilancia: “È scaduto il tempo per raccontare la legalità, è necessario farla”.
(Per leggere l’inchiesta completa abbonati qui o acquista il giornale in edicola)

