Ex sportellisti multifunzionali, quasi 2.000 gli iscritti all'Albo - QdS

Ex sportellisti multifunzionali, quasi 2.000 gli iscritti all’Albo

Michele Giuliano

Ex sportellisti multifunzionali, quasi 2.000 gli iscritti all’Albo

sabato 05 Novembre 2016

Pubblicato l’elenco: oltre 200 in più dei 1.700 lavoratori prospettati. Solo una cinquantina gli esclusi. Possibilità di rientrare nel mondo del lavoro mediante progetti finanziati dalla Ue

PALERMO – E si è arrivati, alla fine, anche alla pubblicazione dell’elenco dei lavoratori degli ex sportelli funzionali. Quasi 2 mila persone, 1.922 per la precisione, i lavoratori iscritti. Oltre 200 in più dei prospettati 1.700, che dovrebbero rientrare nel mondo del lavoro con l’attivazione di servizi, da finanziare attraverso bandi della programmazione europea. Pochissimi gli esclusi, appena una cinquantina, fuori per mancanza di requisiti, presentazione della domanda fuori tempo massimo o comunque incompleta. Un numero irrisorio rispetto ad un elenco fin troppo lungo, che spaventa e lascia prevedere brutte sorprese per il futuro di questi lavoratori, in attesa di risposte ormai da anni, al contrario delle dichiarazioni rassicuranti della parte politica, che assicura un celere rientro in servizio.
 
I lavoratori sono così suddivisi: 275 inquadrati come segreteria, logistica e servizi di supporto, 419 amministrativi, 1.092 impegnati nell’erogazione di servizi e 136 che occupavano, negli sportelli, mansioni dirigenziali. Per questi lavoratori, oltre alla partecipazione a progetti finanziati dalla Comunità europea, la possibilità di costituire e confluire in una sorta di agenzia regionale che offre servizi a supporto all’Agenzia nazionale per le Politiche attive del lavoro. Ancora tutte ipotesi, comunque, in divenire e che nel concreto non risolvono in alcun modo la situazione drammatica in cui vivono i lavoratori che ormai sono tali solo come definizione, ma che in realtà sono stati accantonati malamente, senza risposte o certezze, e senza emolumenti ormai dal 2013.
 
L’albo, sulla base di una ben precisa volontà del governo regionale, è costituito da un vero e proprio elenco di lavoratori al quale attingere a scorrimento sulla base del principio della mobilità del contratto collettivo di lavoro di categoria, per il reclutamento del personale specializzato da parte di tutte le nuove agenzie per il lavoro. Tale personale è identificato nella platea dei lavoratori appartenenti all’ex legge regionale 24/76, che ha maturato esperienza lavorativa all’interno per l’appunto degli sportelli multifunzionali, con l’obiettivo di potere assorbire tutto il personale degli enti che hanno chiuso o di quelli che vanno in esubero strutturale.
Una storia che si ripete, come in altri ambiti, quella della creazione perpetua e incessante di contenitori elefantiaci di uomini e donne, con attività collegate alle pubbliche amministrazioni, o che addirittura svolgono attività in sovrapposizione ad uffici già esistenti. Nel caso degli sportelli, attività che erano svolte dai Centri per l’impiego, già dotati di un loro personale atto a espletare i servizi tradizionalmente forniti agli utenti. In pratica il loro lavoro era quello di raccogliere le domande di disponibilità al lavoro e di trasmettere poi tutto al Centro per l’impiego che aveva quindi il compito di verificare nella propria banca dati quali erano le richieste di professionalità delle aziende private. Un meccanismo semplice, però, per nutrire e far proliferare, senza soluzione di continuità, quel  bacino di consensi utile e necessario per ogni campagna elettorale. Queste strutture hanno fatto la loro prima apparizione nel 2000, ma di loro si hanno notizie certe solo a partire dal 2005. Da quell’anno sino al 2013, ultimo anno di piena attività, sono costati 470 milioni di euro all’incirca, mentre non sono mai stati raccolti dati certi circa i possibili effetti benefici della loro attività per il territorio siciliano.

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