Ferrovie turistiche, occasione per la Sicilia - QdS

Ferrovie turistiche, occasione per la Sicilia

Rosario Battiato

Ferrovie turistiche, occasione per la Sicilia

venerdì 27 Gennaio 2017

Approvato alla Camera il disegno di legge che prevede il rimpiego delle linee in disuso o in corso di dismissione. Nell’Isola 4 percorsi: Alcantara-Randazzo, Castelvetrano-Menfi, Agrigento-Porto Empedocle, Noto-Pachino

PALERMO – C’è tanta Sicilia nel ddl che istituisce in Italia le “Ferrovie turistiche” approvato all’unanimità dalla Camera e adesso in attesa del passaggio in Senato. Il provvedimento, composto da dieci articoli, si chiama “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”. Quattro le linee isolane già inserite nel progetto.
Il testo risponde a esigenze manifestate da diverso tempo dagli addetti ai lavori, che hanno visto nel recupero in chiave turistica delle ferrovie un vero e proprio patrimonio da valorizzare. La bozza non ancora in vigore prevede di mettere a sistema questo immenso patrimonio che di fatto gode da anni dell’attenzione di numerose associazioni locali che, in collaborazione con la società Ferrovie dello Stato spa, organizzano treni straordinari per esplorarne le meraviglie.
“Si tratta di percorsi costruiti tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento che – si legge nel documento di presentazione del ddl –, oltre ad attraversare luoghi ricchi di fascino e di storia, conservano, quasi intatti, importanti elementi di archeologia industriale e ferroviaria, ponti e gallerie ancora in eccellenti condizioni statiche, stazioni e magazzini dall’inconfondibile stile ferroviario italiano: infrastrutture che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia del nostro Paese e che vanno assolutamente tutelati”.
Ci sono in ballo 1300 km di linea ferrata che ormai non servono più al trasporto ordinario e che mantengono comunque qualità non tecnologicamente avanzate. All’interno delle legge, che ha come finalità “la salvaguardia e la valorizzazione delle tratte ferroviarie di particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, che comprendono i tracciati ferroviari, le stazioni e le relative opere d’arte e pertinenze, nonché dei mezzi rotabili storici e turistici abilitati a percorrerle”, si prevedono tutte le indicazioni per poter rientrare nella tipologia di ferrovie ad uso turistico.
Le legge, inoltre, normerà la sezione dei rotabili storici e turistici nel registro di immatricolazione nazionale, la gestione dell’infrastruttura (mantenimento in esercizio e manutenzione assegnate ai soggetti proprietari o concessionari), del servizio di trasporto turistico (esclusivamente esercitabile dai soggetti proprietari, dai soggetti concessionari o dalle imprese ferroviarie) e delle attività commerciali connesse esercitabili da soggetti pubblici e privati.
Attualmente sono state censite 18 tratte in tutta Italia, ben quattro in Sicilia: Alcantara-Randazzo; Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; Agrigento Bassa-Porto Empedocle; Noto-Pachino. Le altre sono: Sulmona-Castel di Sangro; Cosenza-San Giovanni in Fiore; Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino.
Al di là del deciso passo in avanti, resta qualche dubbio sulle modalità di finanziamento. Lo segnala in una nota la Portavoce 5 Stelle Maria Marzana. “La legge, tuttavia, senza stanziamenti nazionali adeguati, rischia di non concretizzarsi: è stato infatti bocciato l’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle che individua una voce di finanziamento in un Fondo statale di oltre 2,5 miliardi di euro per la Mobilità sostenibile”.

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