Il commissario straordinario Carpino ha fatto il punto della situazione. Tra i problemi più urgenti c’è quello della viabilità: ci sono dieci chilometri di strade da asfaltare. Anche l’A18 sarà interessata da interventi di adeguamento da concordare con il Cas. Potrebbero saltare alcuni dei progetti previsti a causa dei ritardi nell’avvio dei cantieri
MESSINA – “Si andrà avanti con le procedure ordinarie, niente deroghe”. Il Commissario straordinario per il G7, Riccardo Carpino al termine della conferenza dei servizi tenutasi in Prefettura a Messina, mette dei punti fermi su quella che sarà l’azione d’intervento in questi pochi mesi che mancano alla kermesse internazionale in programma a Taormina il 26 e 27 maggio.
I tempi sono ormai strettissimi e nessun cantiere è stato ancora aperto malgrado siano tantissime le cose da fare ma il Prefetto, pur non nascondendo le difficoltà e sentendosi incalzato, ribadisce che non ci sono altre opzioni se non quella di riuscire, secondo uno strettissimo cronoprogramma, ad effettuare tutti gli adeguamenti necessari per avere delle infrastrutture in sicurezza e all’altezza del grande evento. Dopo una riunione durata quattro ore, alla quale hanno preso parte, insieme al Prefetto, rappresentanti di Soprintendenza, Genio Civile, Enac, Città metropolitana e Comune di Taormina, si è deciso sulle due elisuperfici, opere considerate prioritarie, stabilendo che saranno entrambe temporanee. Il sindaco Eligio Giardina aveva chiesto che quella prevista in contrada Bongiovanni, nei terreni della piscina comunale, fosse strutturata come permanente.
“Per il momento si parte con le istruttorie della temporaneità, visti anche i tempi, magari in seguito se ci saranno le condizioni si valuterà se fare diversamente accogliendo la richiesta del Comune”. Le elipiste potrebbero essere realizzate entro un mese e l’iter avviato prevede anche una variante urbanistica che il Consiglio comunale dovrà esitare.
Più problematica è la situazione per il Palazzo dei Congressi, uno dei luoghi chiave dell’evento. “È un vero problema, – ha ammesso Riccardo Carpino – l’edificio non è a norma, è sprovvisto di certificazione per la prevenzioni incendi dal 2013 e necessita di una ristrutturazione molto corposa. Ho fatto un sopralluogo e adesso dobbiamo trovare una soluzione possibile nelle condizioni che ci sono date e nei tempi limitati”.
Altro problema da affrontare in breve è quello della viabilità, ci sono da asfaltare 10 chilometri di strade, sia interne alla cittadina ionica come la provinciale che porta a Capo Taormina che esterne di collegamento con le autostrade ed i comuni vicini come Giardini Naxos e Letojanni dove, per il vertice dei Capi di Stato e di Governo, ci sarà un diretto coinvolgimento delle strutture ricettive.
Anche l’A18 sarà interessata da interventi di adeguamento e si dovrà concordare con il Cas le modalità dei lavori che dovrebbero interessare prioritariamente il tratto Catania-Taormina. Per la cittadina ionica il G7 rappresenta una grande opportunità non solo per il ritorno di immagine ma anche per le opere su cui si sta investendo e di cui si potrà disporre oltre l’evento. La preoccupazione per il sindaco è che i ritardi con cui si stanno avviando i cantieri faccia rinunciare a qualche progetto che si contava di realizzare con i fondi stanziati.
Sono ormai pochissime infatti le chance di far inserire in questo contesto la realizzazione degli ascensori di collegamento tra il parcheggio Lumbi e il centro storico, mentre Giardina spera che ci siano ancora delle possibilità per la riqualificazione del Parco Giovanni Colonna Duca di Cesarò ridotto ormai in pessime condizioni. Un intervento necessario invece sarà certamente quello sulla frana che nel 2015 ha determinato il crollo di oltre 20 metri di muretti del belvedere che si affaccia sulla baia di Villagonia.