Dati Tuttoscuola: all’orale 11.102 docenti candidati su 37.838. Tra le cause, gravi incompetenze linguistiche di base
ROMA – Il 71% dei candidati che hanno sostenuto le prove scritte del concorso docenti per posti comuni nella scuola primaria non sono stati ammessi all’orale; su 37.838 candidati che hanno affrontato la prova scritta e per i quali si è completata la correzione, solo 11.102 (il 29,2%) sono stati ammessi all’orale. Sono i numeri elaborati da Tuttoscuola sulla base delle graduatorie pubblicate dagli Usr. In Veneto i candidati per posti comuni nella primaria erano inizialmente 4.433; solo 3.410 si sono presentati allo scritto e di questi hanno concluso positivamente tutte le prove in 1.604 (47%).
Il 53% dei candidati è stato fermato agli scritti cosicché alla fine, per ragioni diverse (non presenti alle prove, bocciati agli scritti, bocciati agli orali) sono rimasti esclusi in 2.829 (il 63,8% di chi aveva presentato domanda). Nelle altre quattro regioni che hanno già concluso le prove la selezione è stata ancora più dura (Abruzzo 83% di candidati esclusi agli scritti, Liguria 69%, Lombardia 75% e Molise 63%). Nelle nove regioni dove sono attualmente in corso le prove orali la selezione dopo gli scritti è risultata altrettanto pesante (Basilicata 75%, Calabria 69%, Campania 70%, Friuli V.G. 55%, Lazio 79%, Marche 91%, Piemonte 49%, Puglia 76% e Umbria 78%).
Complessivamente nelle 14 regioni esaminate – in attesa di conoscere gli esiti degli scritti in Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia e Toscana – risultano già esclusi 26.736 candidati (71%) dei 37.838 che avevano presentato domanda di partecipazione al concorso. Molti di quei candidati bocciati si trovano attualmente – fa notare Tuttoscuola – a svolgere attività di supplenti in scuole primarie. La selezione alla fine determinerà per i posti comuni nella scuola primaria un numero di posti vacanti pari circa al 20% (1 su 5) con il primato della Lombardia, dove resterà senza vincitori il 51% dei posti.
Quali le cause dell’”ecatombe” di candidati? Alcuni commissari d’esame – sottolinea Tuttoscuola – hanno parlato di gravi incompetenze linguistiche di base. Ma al contempo molti candidati hanno messo sotto accusa le caratteristiche delle prove, lamentando quesiti di elevata difficoltà, soprattutto per i quesiti di lingua, numero eccessivo di quesiti (sei a risposta aperta e due di lingua a risposta chiusa) e tempo troppo ridotto (150 minuti) per lo svolgimento delle prove (meno di 20 minuti per quesito).