Home » Imprese under 35, nel 2016 bassi tassi di crescita in Sicilia

Imprese under 35, nel 2016 bassi tassi di crescita in Sicilia

Imprese under 35, nel 2016 bassi tassi di crescita in Sicilia

Unioncamere e InfoCamere: saldo tra apertura e chiusura aziende dell’8,8% (Isola terzultima in Italia). In generale la nostra regione si posiziona al terzo posto per quota totale (13,1%)

PALERMO – La Sicilia è una delle regioni italiane in cui nel 2016 il tasso di crescita di imprese under 35 è stato più basso: il saldo tra aperture e chiusure di imprese “giovani” – cioè di imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni – è stato infatti di 5.389, pari a un tasso dell’8,8%; hanno fatto peggio solo l’Abruzzo (7,1%) e la Valle d’Aosta (8,5%). La Basilicata è la regione in cui le imprese giovanili hanno particolarmente accelerato il passo nel 2016 rispetto al 2015: 16,7%; a seguire ci sono il Molise (14,7%) e il Trentino Alto Adige (13,8%).
Guardando al dato nazionale, a fine dicembre 2016 il Registro delle Camere di commercio contava 608.204 imprese guidate da giovani meno che trentacinquenni. Nei dodici mesi da poco trascorsi, i giovani imprenditori dello Stivale hanno messo a segno un saldo di 63.646 unità in più tra aperture e chiusure di imprese (10,2%). A rivelarlo è l’analisi delle nuove imprese di under 35 create nel 2016, realizzata da Unioncamere e InfoCamere. A livello provinciale, in Sicilia la più virtuosa per tasso di crescita nel 2016 è Ragusa (10,8%, dato superiore a quello nazionale pari al 10,2%); seguono Catania (10%), Messina (9%), Agrigento (8,9%), Trapani (8,7%), Enna (8,3%), Siracusa (8,3%), Caltanissetta (7,6%); fanalino di coda è il capoluogo (7,3%), che tra le province italiane si colloca al sestultimo posto (in testa c’è Matera con il 18,3%; ultima Chieti con il 6,3%).
Secondo il reporto di Unioncamere e Infocamere, la Sicilia, comunque si dimostra una regione di capitani d’azienda giovani, con una quota del 13,1% di imprese under 35 sul totale delle imprese. L’Isola si colloca al terzo posto di questa speciale classifica che vede collocarsi ai primi sette posti tutte regioni del Sud: in testa ci sono la Calabria (14,3%) e la Campania (13,7%); dopo la Sicilia seguono Puglia (11,8%), Molise (11,4%), Basilicata (11,2%) e Sardegna (10%). Agli ultimi posti ci sono Marche (8,5%), Trentino Alto Adige (8,5%), Veneto (7,9%), Emilia Romagna (7,7%) e Friuli Venezia Giulia (7,6%).
In tutta Italia su 100 nuove imprese che si occupano di telecomunicazioni e di servizi di accesso a Internet, nate lo scorso anno, il 52,4% ha alla guida giovani di meno di 35 anni. Lo zoccolo duro dell’imprenditoria giovanile restano però quattro settori tradizionali: oltre il 60% delle attività giovanili registrate si concentra infatti nel commercio, nelle costruzioni, nel turismo e in agricoltura. Vanno forte tra gli under 35 anche il settore finanziario e le attività di parrucchieri, barbieri, estetisti. “Innovazione ma anche riscoperta e valorizzazione delle tradizioni del nostro Paese sembrano guidare le scelte d’impresa dei giovani – dice il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello -. Se il digitale è il futuro delle economie avanzate, la ricchezza delle produzioni agricole e agroalimentari sono una peculiarità dell’Italia che i giovani stanno riscoprendo. Questo avrà effetti positivi sotto molti punti di vista. Non ultimo, la cura del territorio”. Analizzando il peso percentuale delle imprese giovanili sul totale delle aziende esistenti a fine 2016, tra le attività di lotterie, scommesse e case da gioco i giovani imprenditori sono 1 su 4, mentre nei servizi postali e attività di corrieri 1 su 5. Nel 2016, infine, sono aumentate di quasi il 16% le società di capitali. Aumenti superiori al 9% interessano anche le società di persone e le ditte individuali, che restano comunque la forma giuridica più diffusa anche tra i giovani.