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Speciale Pasqua 2017 – Pasqua in tavola, dall’agnello alla cassata le tradizioni di ogni provincia siciliana

redazione

Speciale Pasqua 2017 – Pasqua in tavola, dall’agnello alla cassata le tradizioni di ogni provincia siciliana

sabato 08 Aprile 2017

Le ricette pensate per celebrare la festività rispecchiano i canoni più classici della gastronomia dell’Isola. I protagonisti sono i piatti a base di carne, ma non mancano le minestre, il pane e i dolci

Si ringrazia:
Comune di Delia, Abate, Abate e Centro Sicilia
 

 
PALERMO – Si avvicina il giorno di Pasqua e, anche in occasione di questa ricorrenza, non mancheranno le pietanze della tradizione sulle tavole dei siciliani. Le ricette pensate per celebrare la Pasqua rispecchiano i canoni più classici della gastronomia dell’isola, senza mai dimenticare il rispetto della tradizione.
La presenza in tavola di alcune pietanze rappresenta sicuramente un ulteriore modo per celebrare questo momento di festa e segnare la conclusione delle ristrettezze e delle rinunce legate al periodo della Quaresima.
I protagonisti sono i piatti a base di carne, come l’agnello al forno, ma i siciliani non si risparmiano neanche nella preparazione dei prime e non possono mancare ovviamente i dolci.
‘U sciuscieddu è una tipica minestra messinese, ma comunque d’origine francese, preparata per celebrare anche in cucina la festività della Pasqua.
Gli ingredienti necessari sono: un litro di brodo di carne o di pollo, 400 gr di carne di vitello tritata, 600 gr di ricotta fresca, 7 uova, 100 gr di parmigiano, un mazzetto di prezzemolo.
La carne va impastata con un uovo, parte del parmigiano, il prezzemolo tritato ed un pò di mollica di pane bagnata. Con l’impasto ottenuto si preparano delle polpettine che vanno cotte lievemente nel brodo.
In una terrina si scioglie la ricotta insieme ai tuorli delle uova, il sale, il pepe, il rimanente parmigiano ed i bianchi d’uovo battuti a neve.
Il brodo e le polpettine sono versati in un tegame dai bordi alti e vanno cotti a fiamma bassa finchè il brodo non diventa bollente. A questo punto, e senza mescolare, va aggiunta con delicatezza la ricotta in modo che ricopra tutta la superficie del tegame.
Il tegame va lasciato sul fuoco lento per qualche minuto e poi va infornato ad alte temperature per almeno 15 minuti. Il piatto va servito caldo.
Il “tegame pasquale di Aragona” è un elaborato primo piatto pasquale di tale città isolana compresa nella provincia di Agrigento.
Gli ingredienti richiesti sono: 800 gr di rigatoni, 16 uova battute, 600 gr di tuma a fettine, 150 gr di pecorino stagionato grattuggiato, un pizzico di cannella pestata, brodo di pollo, una bustina di zafferano sciolto nel brodo, 8 fette di pane raffermo, prezzemolo abbondante, sugna, sale, pepe. Sono facoltative le polpettine cotte al ragù.
I rigatoni vanno lessati in acqua salata, scolati al dente e sistemati in un tegame di terracotta umettato con la sugna ed il cui fondo è ricoperto da 4 fette di pane raffermo. Su queste ultime vanno alternati strati di rigatoni e fettine di tuma e l’amalgama ottenuta unendo le uova battute, il prezzemolo trito, sale, pepe, il formaggio grattugiato, un pizzico di cannella e la bustina di zafferano sciolta in una tazza di brodo caldo. L’ultimo strato della pietanza è costituito dalle restanti fette di pane. Il tegame va riempito con il brodo caldo ed il tutto va cotto al forno. Il piatto richiede una cottura molto lunga a causa dell’ingente quantitativo di liquidi e per le abbondanti uova.
La pietanza può esser arricchita anche dalle polpettine cotte al ragù e da fettine di uova sode. La pietanza va sfornata quando si presenta asciutta, ma non secca, e quando è ben compatta.
L’agnello ha un ruolo preponderante nella tavola siciliana durante il periodo pasquale. Esso è consumato in forma semplice, cioè cotto al forno insieme alle patate, oppure come base per altre ricette.
A Ragusa spopola l’impanata. Questa è un tipo particolare di focaccia conosciuta in Sicilia grazie alla dominazione spagnola, una succulenta ricetta che conosce innumerevoli varianti locali, un piatto celebrativo preparato per gli eventi più importanti dell’anno.
La base di questa pietanza è la pasta di pane che può contenere ripieni diversi in base alla ricorrenza da celebrare.
Una ricetta pasquale particolare adatta per i palati forti è quella dei “turciniuna”.
La ricetta prevede come ingredienti: budella ovine, cipolla, olio, cipolletta, aglio, prezzemolo, sale, pepe e limone. Le budella vanno lavate accuratamente con sale ed acqua salata e sciacquate definitivamente con acqua corrente. Le budella vanno poi attorcigliate con cipollette nuove con il gambo lungo oppure con porri sottili e poste su di un tegame con olio caldo. Essi si fanno insaporire e poi si aggiunge un cucchiaio di cipolletta finemente tritata, prezzemolo, due o tre spicchi di aglio tritati, sale e pepe.
Il tutto si fa rosolare per qualche minuto e poi si aggiunge un bicchiere d’acqua. Quando l’olio comincia a frigolare e le budella cominciano a colorarsi, il piatto è pronto.
Il succo di limone come condimento finale del piatto è facoltativo.
La dolceria siciliana, infine, vanta innumerevoli ricette che si sono evolute col passare degli anni, che hanno arricchito notevolmente la tradizione culinaria isolana e che meritatamente hanno reso celebre la gastronomia siciliana.
I dolci preparati per la Pasqua assumono varie forme e richiedono l’utilizzo di svariati ingredienti, elementi che rientrano nella simbologia propria della ricorrenza che essi aiutano a celebrare.
Tra i vari esempi del connubio tra simbologia e dolci pasquali si possono citare i “palummeddi” modicani, una pietanza realizzata con la pasta dolce oppure con la farina d’orzo e di riso e contenenti un uovo sodo.
Ma il dolce pasquale tradizionale di tutta la Sicilia è senza ombra di dubbio la cassata, a base di ricotta e zucchero, dolce ormai consumato durante tutte le stagioni dell’anno e apprezzato in tutto il mondo.

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