Eventuali interventi determineranno la chiusura del sito con danni all’economia della città. L’ipotesi di un centro culturale. Ma è necessaria una profonda riqualificazione
TAORMINA (ME) – Fa discutere, in città, l’idea lanciata nei giorni scorsi dalla Regione e dalla Sovrintendenza, riguardo ad una riqualificazione del Teatro Antico. In un vertice tra l’assessore regionale ai Beni Culturali, Lino Leanza, il sovrintendente, Rocco Scimone, il sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, la Giunta e il Consiglio comunale, si è discusso infatti sull’idea di far diventare il sito archeologico taorminese in una sorta di “Arena del Mediterraneo”.
Si tratterebbe, in sostanza, di utilizzare il Teatro non soltanto come area archeologica all’aperto o sede per spettacoli, ma anche come un grosso centro culturale, simile all’esempio dell’Arena di Verona.
L’ambizioso progetto passerà necessariamente attraverso un’ampia opera di restyling del sito, soprattutto dal punto di vista tecnico, per permettere una maggiore presenza di pubblico, aggiungendo mille posti in gradinata e cavea, che oggi possono contenere circa 4.500 persone.
Attenzione maggiore va data però alle vie di fuga, che sono quasi totalmente da adeguare alle normative vigenti, per rendere il Teatro sicuro e pienamente agibile da parte dei visitatori. Negli ultimi anni, infatti, il problema dell’inagibilità si è presentato spesso a ridosso degli spettacoli estivi, determinando i soliti rimpalli di competenza tra Comune e Sovrintendenza, su chi avrebbe dovuto effettuare i lavori più urgenti.
Il progetto dell’Arena e i relativi lavori di restauro, determineranno però anche la chiusura del monumento, per un periodo di tempo ancora imprecisato. Si è parlato addirittura di un anno di lavori, ma un simile scenario determinerebbe un disastro economico per le attività commerciali di Taormina, già provate dalla crisi e a cui non restano che i visitatori del Teatro Antico, come unica garanzia di presenze in ogni periodo dell’anno.
Inoltre, sul nuovo progetto e sulla possibile chiusura, esprimono grande preoccupazione gli impiegati della società “Nuova Musa” che gestisce l’emissione dei biglietti d’ingresso e altri servizi all’interno del sito, i quali non sanno ancora se sarà loro rinnovata la concessione. La Sovrintendenza assicura che durante i lavori il Teatro verrà chiuso solo parzialmente, ma è necessario comunque fare chiarezza sul monumento che, con più di 700 mila visitatori l’anno, è vitale per l’economia di Taormina.