Abbiamo letto anche libri di storici e di filosofi, nonché altri riguardanti religioni precedenti a quella cristiana, che come è noto poi si ripartisce in tanti filoni (protestante, cattolica, greco-ortodossa, anglicana, luterana, russo-ortodossa e via enumerando).
Abbiamo cercato di capire con il nostro povero intelletto fatti e circostanze molto più grandi di noi. Tuttavia, ogni essere umano, dotato di un normale strumento mentale, deve farsi un’idea di quanto lo circondi e di quello che accade. Chi venisse meno a questa responsabilità non capirebbe mai l’essenza della vita, la sua dinamica e quanto si svolge all’interno di essa.
La religione cristiana dura da duemila anni, ma non è la prima. Vi sono altre religioni cui l’umanità ha fatto riferimento. L’egizio Horo, per esempio, almeno tremila anni fa, fu considerato il rivelatore perfetto e impersonale. Nella mitologia astronomica, rappresentava il Messia, nonché escatologicamente, il figlio di Dio. Vi sono similitudini fra quella sorta di religione e quella cattolica. Horo e il padre sono una sola cosa e Gesù ribadisce “Io e mio Padre siamo una sola cosa”. Horo è il padre che si vede nel figlio. Gesù dichiara “Di essere il figlio nel quale il padre si è rivelato”. Horo è la via, la verità, la vita. Gesù asserisce “che egli è la via, la verità e la vita”.
Zarathustra è il nome iraniano per indicare Zoroastro, fondatore di un’antica religione in Persia. Egli scoprì il diavolo ed il paradiso, il giudizio finale e la resurrezione dei morti. Successivamente, il mitraismo deriva dallo zoroastrismo e per ultimo il cristianesimo ha ribadito le stesse cose.
I re antichi hanno sempre pensato ai propri sudditi come a delle pecore. Tali bestie seguono ciecamente chiunque senza domandare nulla; un comportamento ammirevole da parte degli animali, ma non saggio per gli uomini. Nei salmi dell’Antico Testamento, al versetto 23:4 si legge del vecchio e storto bastone di castagno usato dal pastore per opprimere le pecore. Il bastone è quello della disciplina usato dai re.
La Bibbia, il Torah o il Corano non sono stati scritti o dettati da Dio o dai suoi angeli, bensì da esseri umani con tutti i difetti che essi possiedono. Gli storici cercano riscontri, ma ne trovano pochissimi. Per quanto precede, i testi si devono considerare oggetto di fede e non di realtà.
Vi è una credenza che si basa in parte su ciò che ha scritto Matteo 28, 20 nella Bibbia di Re Giacomo, dove il figlio di Dio afferma “Io sono con voi sempre fino alla fine del mondo”. Quale fine? Sembra trattasi di una traduzione sbagliata. Forse è la fine dei giorni o la fine del tempo.
La comprensione della Bibbia non deve essere necessariamente alla portata di tutti. Papa Innocenzo III, nel 1199, dichiarò: “I misteri segreti della fede non sono fatti per essere spiegati a tutti… perché non possono essere capiti da tutti”. Papa Gregorio VII disse: “… all’Onnipotente è piaciuto stabilire che le sacre scritture siano un segreto…”.
Nella Bibbia vi sono alcune contraddizioni. Una di questa riguarda la storia del diluvio universale raccontato nel libro della Genesi. Ad esempio la durata del diluvio. Nella stessa 7:12, 8:6, 10 a, 12 a, è scritto che in totale il diluvio dura cinquantaquattro giorni (quaranta più sette più sette); nella medesima Genesi 7:11, 8:13, 14-16, il diluvio dura un anno solare.
La Bibbia difende una serie di cose sbagliate come bugie e inganno, imbroglio e furto, guerre di conquiste, sacrifici umani, ignoranza e ingiustizie verso le donne, sgarbatezza verso i bambini e così via.
Dalle letture non sembra che Dio pensi a tutti. Piuttosto che ci abbia dotato del libero arbitrio. Sta a noi scegliere il bene o il male, nonostante le scritture.