Ambiente. Giallo nella vicenda dell’ impianto pericoloso.
La dichiarazione. Una settimana fa l’assessore regionale alla Cooperazione Bufardeci ha annunciato l’esistenza di un rapporto tecnico che avalla la realizzazione del rigassificatore di Priolo-Melilli in quanto sicuro.
La scoperta. Nessuno dei massimi rappresentanti istituzionali della Regione conferma al Qds l’esistenza di questa relazione. Lombardo: “Non so nulla. E se c’è non l’ho letta”. A nome di chi parla Bufardeci?
PALERMO – Arriva o non arriva il rapporto a favore del rigassificatore di Priolo-Melilli che Titti Bufardeci ha dichiarato di aver ricevuto da un consulente tecnico del presidente della Regione?
Dopo la comunicazione, data circa una settimana fa, questa relazione sembra si sia dileguata nel nulla. Raffaele Lombardo ammette di non saperne nulla e, se c’è; di non averla letta. L’assessore regionale all’Ambiente Milone si trincera dietro un netto “no comment”, il collega all’Industria Venturi afferma: “Non mi risulta sia stato nominato qualcuno, né da noi né da chicchessia”.
Così, il rapporto fantasma sembra essere soltanto nelle mani dell’assessore siracusano. Il chiarimento è d’obbligo: in nome di chi parla Bufardeci?
Il rigassificatore di Priolo-Melilli non è ancora autorizzato, ma già ci sono pesanti nubi che si addensano su una costruzione che i priolesi avversano ormai da diversi anni. L’ultimo incredibile atto si è consumato qualche giorno fa quando Titti Bufardeci, assessore regionale alla Cooperazione, ha diffuso la notizia di una relazione “pro” rigassificatore consegnata nelle sue mani da un consulente tecnico del presidente Raffaele Lombardo. Tempismo perfetto, qualcuno dirà, proprio per controbattere il parere negativo all’impianto, targato dai dirigenti generali dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente Cuspilici-Interlandi, presentato il 26 novembre scorso nella conferenza dei servizi. Ma in realtà su questa misteriosa relazione aleggia il mistero visto che nessuno, persino lo stesso presidente della Regione da noi interpellato, ha potuto apprezzarne l’esistenza. Lui, come gli altri rappresentanti istituzionali direttamente interessati.
Andiamo con ordine. L’uscita di Bufardeci avviene la settimana scorsa, probabilmente proprio per bruciare gli entusiasmi che l’esito della conferenza dei servizi aveva instillato nel “fronte del No” e per mitigare il fastidio che l’ulteriore ritardo avrebbe provocato nei vertici aziendali Erg-Shell, proponenti dell’impianto sotto il nome di Jonio Gas. Il rapporto giunge quindi proprio qualche settimana dopo la nota presentata lo scorso novembre da Rossana Interlandi, direttore generale del Dipartimento Territorio e Ambiente, e da Antonino Cuspilici, dell’Ufficio Speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale, che aveva di fatto sovvertito la Valutazione d’impatto ambientale nazionale.
Adesso però incombe il mistero. Questo fantomatico “consulente tecnico” del presidente, che avrebbe compilato la nota in favore del rigassificatore redigendo la possibilità di costruire in sicurezza e nel rispetto nelle regole ambientali, sembra essere un fantasma. Sentite cosa ci ha dichiarato Lombardo, venerdì scorso, al margine della conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa fra Regione ed Inail: “Non so nulla, se c’è una relazione non l’ho letta. Lo dico sinceramente, non ho avuto il tempo”. Non solo. Il presidente dei siciliani, con molta franchezza, ammette di sconoscere il nome di questo consulente. Allora chi può saperlo? Di certo non l’assessore regionale all’Industria Venturi, che riferisce: “Non mi risulta sia stato nominato qualcuno, né tanto meno il nostro assessorato ha dato incarico a chicchessia”.
Stessa risposta otteniamo dal dirigente generale Rossana Interlandi che afferma di ignorare l’esistenza di un nuovo rapporto sul rigassificatore. “Siamo fermi al nostro parere negativo” si limita a dire. Le parole di Bufardeci hanno confuso persino gli uffici dell’assessorato all’Ambiente, visto che qualche giorno fa dopo averne interpellato il titolare Mario Milone, ci siamo visti rispondere un secco “no comment” sulla questione. A questo punto, per tirare un pò le file del discorso si potrebbero delineare due linee differenti all’interno della Regione, l’una supportata da un rapporto eseguito da tecnici dell’assessorato all’Ambiente che esamina le numerose pericolosità della costruzione dell’impianto in un sito che ha già pagato il suo pesante tributo ambientale e che costituisce un’area ad elevato rischio ambientale, e dall’altra parte chi vorrebbe invece concedere l’autorizzazione per favorire l’occupazione ma fornendo la testimonianza scientifica di un documento aleatorio finora sconosciuto ai più. Un giallo.
Qualche soluzione prova a fornirla Enzo Parisi di Legambiente Sicilia. “Non sappiamo nulla di questa nuova relazione, invitiamo la Regione a prendere delle scelte univoche basate sulle analisi che derivano da dati scientifici e non dalla convenienza politica del momento. Abbiamo sostenuto le valutazioni della Interlandi già due anni fa, solo che quando lei era assessore non ci ha mai voluto prendere in considerazione; se l’avesse fatto avremmo evitato molti contenziosi. Adesso sta accadendo la medesima cosa con questa relazione mai vista e di cui nessuno vuole parlare perché il caso da ambientale è diventato prettamente politico”.
Il riferimento corre al diktat lanciato dal ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo a Lombardo, per fare in modo di risolvere a breve la questione, pena serie conseguenze politiche in merito all’appoggio del Pdl al governo Lombardo.
(ha collaborato Marina Pupella)