Questo comportamento molto faticoso deve essere adottato per evitare che si smentisca da solo. Ovviamente vi è una graduazione delle bugie: quelle veniali spesso sono innocenti, non vogliono far male agli altri, sono dette anche per vanità personale, per farsi belli.
Via via, le bugie assumono un maggiore livello di gravità. E cioè quando mediante esse si tende ad abbindolare il prossimo, a imbrogliarlo, in altri termini a causargli danno o addirittura fargli del male.
Vi sono persone abituate a dire bugie: le dicono in serie perché sono incapaci di dire la verità. Il bugiardo è furbo, non è intelligente perché cerca di ottenere vantaggi non già basati sulle proprie capacità, bensì togliendo vantaggi agli altri.
Il veritiero è colui che dice la verità (anche questa è una tautologia). Cioè si attiene ai fatti, come sono o come li vede, e ha il vantaggio di non doversi ricordare ciò che ha detto perché i fatti sono fatti e costituiscono un argine, un muro di cemento armato contro cui vanno a battere la testa tuti coloro che dicono menzogne.
Non sempre la verità emerge immediatamente, ma come sosteneva un vecchio saggio, due più due, magari tardi, fa sempre quattro.
Certo chi subisce un torto causato dalle bugie ha difficoltà ad affermare la verità, appunto perché il bugiardo è furbo e cerca di costruire la sua tesi menzognera su dati che sembrano verosimili. Per cui è difficile smontare i castelli di menzogne che spesso vanno a distruggere la buona fede e la reputazione di tante persone.
Ecco perché nello scegliere il proprio stile di vita risulta più vantaggioso dire sempre la verità anziché costruire menzogne che prima o dopo vengono smentite.
Bisogna sempre dire la verità? Non crediamo. Vi sono delle verità spiacevoli che non c’è bisogno di dire, ma non sostituendole con menzogne, semplicemente scegliendo la strada del silenzio.
Perché un tizio mi vuole infangare? Cosa c’è dietro? Quale interesse persegue? Che cosa ho fatto per ostruire gli interessi loschi del tizio? Dalle analisi dei dati si può dedurre il motivo di accuse infondate. Per farlo occorrono ordine e metodo, come sosteneva il famoso investigatore privato, Hercule Poirot, personaggio uscito dalla fervida mente di Agatha Christie (1890-1976).
Bisogna mettere al loro posto tutti i dati della questione, concatenarli, valutarli ed arrivare alla conclusione. In base ad essa prendere provvedimenti del fare o del non fare per contrastare le menzogne scaturite da una mente furba e spesso malata.
Ecco perché i direttori dei mass media dovrebbero essere molto accorti e, pur nella più completa libertà dell’informazione, applicare con rigore e senza tentennamenti il già citato Testo unico dei doveri, informando gli Ordini regionali dei giornalisti quando uno di essi non ha comportamenti rigorosi.
L’eterna alternanza tra bugia e verità è nata con l’uomo e morirà con esso. è inutile pensare a un mondo dove non esista la bugia, è inutile pensare a un mondo dove tutti gli abitanti dicano la verità.
La persona umana è fallace, piena di difetti. Solo con la cultura e con la sapienza si può contrastare la propria attitudine a mentire piuttosto che a dire la verità.
